
PERLEDO – Fabio Festorazzi ha un sogno: riportare alla vita il vecchio mulino di Perledo, restituirlo alla comunità per permettere a tutti di riscoprire quelle storiche tradizioni che ancora oggi resistono tra gli agricoltori del lago.
Un sogno a cui Fabio lavora da mesi, investendo tempo e sudore per restaurare l’antica struttura situata all’inizio della strada per Vezio, lungo il sentiero del viandante, accanto al torrente Esino.

“L’edificio risale al ‘500, i macchinari sono invece del 1880, come riporta la data segnata sulle stesse apparecchiature – spiega Festorazzi – Il mulino è stato utilizzato fino ai primi anni del dopoguerra, quando ancora gli abitanti producevano farina per loro consumo”.

Un piccolo miracolo Fabio lo ha già compiuto, riuscendo a far girare la ruota che da quasi cinquant’anni giaceva immobile tra gli ingranaggi del mulino, nei sotterranei della struttura: “E’ stato il primo passo – racconta – ho pulito la turbina e tutti gli ugelli, un po’ utilizzando un compressore e in parte usando le mani, ma ci sono riuscito”.
La ruota, girando, trasmette il moto all’albero ed attraverso un sistema di cinghie e pulegge, attiva il funzionamento della macina. “In questo modo qui si produceva farina bianca, gialla ed anche di castagna. Ora che la ruota è sbloccata, devo rimettere le cinghie e rifare le pulegge di legno, sarebbe bello avere l’aiuto di un artigiano per questo”.

Festorazzi, che ha ereditato la passione per l’agricoltura dal padre Ermanno, tra i primi a coltivare l’olivo sulla sponda orientale del Lario, è anche assessore comunale a Perledo, un ruolo del quale però non vuole approfittare per portare a compimento la sua aspirazione:
“So bene che di questi tempi le risorse degli enti pubblici sono limitate. Vorrei che privati investissero in questo progetto, con il supporto anche di tour operator per dare visibilità a questo bene storico che sarebbe di grande utilità a scopo didattico per le scuole del territorio e per gli escursionisti che percorrono il sentiero del viandante. E’ possibile anche organizzare degustazioni di prodotti tipici, è già stato fatto in alcune occasioni con successo”.

Degustazioni che oggi avvengono su prenotazione, “soprattutto da parte di turisti stranieri” come spiega Festorazzi, al piano superiore della struttura, dove vi è conservato un antico frantoio per la produzione di olio e addirittura un piano a cilindro, antenato del moderno jukebox.
