Unioni Civili: a Mandello pomeriggio di studio. E di confronto

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Angelo Falbo, presidente provinciale dell'Anusca, con il sindaco di Mandello, Riccardo Fasoli.
Angelo Falbo, presidente provinciale dell’Anusca, con il sindaco di Mandello, Riccardo Fasoli.

 

MANDELLO – Un pomeriggio di studio per saperne di più su unioni civili, convivenze di fatto e, a margine, anche sulla carta d’identità elettronica. E soprattutto per concordare norme e comportamenti univoci, su questi stessi temi, da parte degli 88 comuni della provincia di Lecco.

Il cineteatro comunale di Mandello ha ospitato mercoledì 31 agosto il personale degli uffici Anagrafe e Stato civile appunto di tutti i comuni del Lecchese, chiamati a raccolta dal presidente provinciale dell’Anusca – Associazione nazionale ufficiali di stato civile e anagrafe, Angelo Falbo, e dalla prefettura di Lecco, per l’occasione rappresentata da Michela Rignanese.

Ad accoglierli il sindaco di Mandello, Riccardo Fasoli, il quale nel suo indirizzo di saluto ha ribadito l’importanza di avere notizie dettagliate e riferimenti specifici in merito in particolare alla legge 76 del 2016 (entrata in vigore lo scorso mese di giugno) che regolamenta le unioni civili tra persone dello stesso sesso e ne disciplina le convivenze.

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L’Anusca si è costituita nel 1980 e fornisce agli operatori dei servizi demografici un supporto rappresentativo in tutte le sedi istituzionali. Presente sul territorio nazionale con proprie strutture associative a livello provinciale e regionale, fornisce servizi – prevalentemente nell’area dell’aggiornamento professionale – al personale degli enti locali.

Aderiscono all’associazione sia pubblici dipendenti e persone fisiche sia pubbliche amministrazioni. I Comuni associati all’Anusca rappresentano oltre l’86% della popolazione italiana.

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Dopo aver ringraziato per l’ospitalità e la disponibilità il Comune di Mandello e in prima persona Dalidia Rompani, responsabile della Struttura 2 (Demografia e servizi ai cittadini), Angelo Falbo ha sottolineato in premessa l’importanza di avere stabilito “un ottimo quanto proficuo rapporto con la prefettura” e ribadito a più riprese l’importanza del confronto con il personale degli uffici comunali proprio per rafforzare l’unità di intenti degli enti locali.

E’ poi entrato nel merito del tema delle convivenze di fatto e dei diritti dei conviventi, “che – ha ricordato – hanno ora gli stessi diritti che spettano al coniuge nei casi previsti dall’ordinamento penitenziario”.

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“In caso di malattia o di ricovero – ha tra l’altro specificato – i conviventi di fatto hanno diritto reciproco di visita e di assistenza, nonché di accesso alle informazioni personali, secondo le regole in vigore per i coniugi e i familiari. Di fatto, ciascun convivente può inoltre designare l’altro quale suo rappresentante con poteri pieni o limitati in caso di malattia per le decisioni in materia di salute o in caso di morte per quanto riguarda la donazione di organi, le modalità di trattamento del corpo e le celebrazioni funerarie”.

“Il convivente di fatto – ha altresì ricordato Falbo – può essere nominato tutore, curatore o amministratore di sostegno qualora l’altra parte sia dichiarata interdetta o inabilitata”.

Il presidente provinciale dell’Anusca si è soffermato quindi su altri aspetti del provvedimento legislativo. Oltremodo produttivo il successivo confronto con gli intervenuti.

DI SEGUITO, ALTRE IMMAGINI DEL POMERIGGIO DI STUDIO AL CINETEATRO COMUNALE DI MANDELLO

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