Unioni gay al monastero del Lavello. Renzo e Lucio ‘bacchetta’ il Comune

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CALOLZIO – Riceviamo e pubblichiamo:

“Abbiamo seguito in questi giorni quanto sta accadendo al Comune di Calolzio (qui l’articolo)  in merito alla decisione votata dall’Amministrazione all’unanimità, di aprire un separato ufficio di stato civile nel monastero del Lavello.

A seguito della legge 76/2016, detta Cirinnà, tale ufficio potrà dunque ospitare perciò sia le celebrazioni dei Matrimoni Civili che quelle delle Unioni Civili, come confermato anche poi dai decreti attuativi della legge stessa pubblicati in Gazzetta Ufficiale il 27/01/17.

Il dispositivo legislativo, al comma 20 art.1, con chiarezza pone una generale clausola di equivalenza tra matrimonio e unione civile tra persone dello stesso sesso, ed ha per sua natura una specifica funzione antidiscriminatoria, in attuazione dell’articolo 3 della Costituzione.

Questa è la legge e di fronte alla legge gli amministratori locali devono rispondere. L’atto amministrativo c’è stato ed esso vale sia per i matrimoni civili che per le unioni civili. Lo Stato e le amministrazioni locali sono delle istituzioni laiche e tali debbono rimanere. Chi amministra lo deve fare nell’interesse di tutta la comunità, nel rispetto della legge e non in difesa delle proprie idee o delle proprie ideologie religiose.

Siamo preoccupati del balletto politico che un amministrazione, poco chiara e divisa al suo interno, sta conducendo perché individuiamo in essa più voci contrastanti. Chi assicura che il provvedimento rimarrà e rispetterà la legge, chi auspica un dietrofront della parte ecclesiale della Fondazione, escamotage che porterebbe alla sospensione dell’atto amministrativo e toglierebbe le castagne dal fuoco alla maggioranza, incapace di trovare una linea comune.

Il logo dell’associazione Renzo e Lucio

Ci pare assurda la posizione di chi preferisce negare un’occasione a tutti soltanto per evitare che anche gli omosessuali possano godere di tale opportunità, se questa non è discriminazione è sicuramente stupidità.

Siamo preoccupati perché in tanti interventi fatti non possiamo non notare imbarazzanti visioni della realtà omosessuale negative, tentativi espliciti di rimarcare ancora la differenza tra le unioni fra due persone dello stesso sesso e quelle eterosessuali, come se le prime siano di secondo grado, come se si possa ancora giudicare l’affetto e l’amore da una visione politica e religiosa.

Ci chiediamo perché mai una cerimonia che celebra l’unione fra due persone, che pubblicamente scelgono di amarsi e di sostenersi reciprocamente, debba considerarsi offensiva solo perché ha per protagonisti due persone dello stesso sesso.

Ci spiace osservare come esponenti politici locali strumentalizzino a fini politici questi temi facendolo sulle nostre vite e giudicando i nostri affetti.

Ci spiace vedere che valori importanti come la fede e la religione vengono ancora strumentalizzati a fini ideologici da quelle parti politiche che si ergono a difensori della religione solo quando fa comodo, usano la Chiesa quando va contro gli omosessuali ma quando parla di accoglienza dello straniero e di una società più giusta a servizio dei poveri la deridono ed ignorano.

Per questo chiediamo all’amministrazione comunale di Calolzio, al Sindaco ed alla sua maggioranza serietà e determinazione a portare avanti l’iniziativa intrapresa a sostegno del bene per tutti e dell’uguaglianza”.

Ass. Renzo e Lucio