Varenna. La minoranza sul bilancio: “Giustificazioni pretestuose”

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Varenna_municipioVARENNA – “Venerdì il tentativo di approvare il bilancio di previsione 2016-2018 in zona Cesarini non è andato in porto. Adesso il bilancio sarà cosa del prossimo consiglio comunale, che potrà approvarlo nei medesimi contenuti impostati dall’Amministrazione uscente, oppure variarlo”.

Il gruppo di minoranza “Vivere Varenna” interviene dopo il rinvio della seduta di consiglio comunale dell’altroieri in cui si sarebbe dovuto discutere e approvare il preventivo dell’anno in corso.

La decisione del consigliere Gabriella Del Nero di non rinunciare ai 12 giorni prescritti dal regolamento appunto prima di approvare il bilancio aveva infatti indotto il sindaco, Carlo Molteni, a rinviare l’approvazione del documento politico-contabile e delle delibere “collegate” per evitare che per un vizio di forma le stesse potessero venire annullate.

“L’attuale assessore Paolo Ferrara, che ha condiviso tutte le scelte della precedente Amministrazione e ha pertanto le maggiori responsabilità verso i varennesi proprio in quanto candidato sindaco – scrive in una nota il gruppo di opposizione – non può sostenere che la presentazione del bilancio previsionale allo scadere del mandato sia dipesa soltanto da un problema “tecnico”, quando invece la responsabilità è piena e politica”.

“Chiunque sarà eletto – aggiungono gli esponenti di “Vivere Varenna” – si ritroverà a gestire l’eredità del mutuo acceso per finanziare le opere della rotatoria di Fiumelatte. Un pesantissimo debito di due milioni di euro per i prossimi 27 anni, nel contesto di un bilancio comunale microscopico. La scelta di indebitare il Comune era stata denunciata tempestivamente da “Vivere Varenna” con due volantini distribuiti alla popolazione per informarla delle possibili conseguenze. Ed ecco, puntualmente gli effetti si sono prodotti”.

Lo schieramento di opposizione conclude: “Inutile e pretestuoso addossare la responsabilità della mancata approvazione dell’atto più importante dell’Amministrazione al consigliere comunale che ha inteso far valere legittimamente le proprie prerogative (quelle di esaminare i numeri nei tempi riservati), in contrapposizione al comportamento di un’Amministrazione che ha giocato con i tempi stretti, prendendo i consiglieri, i varennesi e indirettamente la prefettura per fessi. Se lo schema di bilancio fosse stato pronto, come doveva, alla data del 30 aprile, bastava un aggiustamento e si sarebbe presentato in tempo utile, così come fatto da quasi tutti gli altri Comuni”.