Vecchio Faggio: famiglia lecchese crea un’oasi per animali sfortunati

Tempo di lettura: 4 minuti

BELLAGIO – Esiste un luogo, in quel di Bellagio, dove una famiglia lecchese si occupa di animali feriti, abbandonati o sottratti al mercato alimentare: cuccioli sfortunati che hanno trovato ne “Il Vecchio Faggio” il proprio rifugio sicuro.

Si tratta di un ranch nato dalle rovine dell’ex ristorante “Miramonti”, chiuso negli anni ’80 per attività illecite e divenuto una fattoria che ospita ad oggi una quarantina di animali tra cavalli, gatti, oche e caprette, tutti sfuggiti alle disavventure più bieche: come Bebè, agnellino scampato alla “strage” di Pasqua, e Piero, dolcissimo bull terrier sottratto ad un allevamento di cani da combattimento in Ungheria; a far loro compagnia c’è Gian Felice, ingordo maialino vietnamita, ed altri compagni sventurati come Bruno, pony rimasto cieco a causa di una malattia, e Gustavo, stallone importato dall’America Latina e destinato al macello a causa delle ferite alle zampe, riportate durante il viaggio in nave.

“L’intenzione di partenza – spiega il 23enne Amos Toscano – era quella di rilevare più cavalli possibili dai macelli, pagandoli a prezzo di carne e regalando loro un futuro; subito abbiamo però capito quante altre situazioni richiedevano il nostro aiuto, e la famiglia si è ben presto allargata”.

Una famiglia divenuta così numerosa quella dei Toscano, guidata dalla “capobranco” Nora Anghileri, insieme al marito Vincenzo e i figli Amos, Cristofer e Cristina, primogenita e veterinaria; originari di Costa Masnaga, i Toscano si sono trasferiti un paio di anni fa a Civenna, scoprendo, in località Cernobbio di Bellagio, il posto ideale per costruire la loro oasi per animali sventurati.

La cosa che colpisce immediatamente del “Faggio” è che, nonostante il triste passato in comune, gli “ospiti” della fattoria convivono in armonia come personaggi di una fiaba per bambini; non per nulla il ranch accoglie spesso comitive provenienti da scuole del territorio, o da comunità per bambini disabili e per tossicodipendenti, con le quali vengono praticate attività di avvicinamento agli animali. I boschi che circondano la zona invece, oltre a prestarsi a piacevoli cavalcate, diventano spesso il campo di battaglia per appassionati di softair, la guerra simulata, con tornei organizzati dalla stessa associazione per coinvolgere gli sportivi.

Ma la vita di campagna, si sa, non è semplice soprattutto quando, per sostenere tale attività, ci si deve dividere tra la fattoria e la piccola azienda a conduzione familiare, operante nel settore metalmeccanico; per questo il “Faggio”, dopo aver fatto il possibile per accudire e per dare una casa a numerosi piccoli disgraziati (diventando anche luogo di stallo per animali abbandonati in attesa di un nuovo padrone) chiede ora un piccolo aiuto:

“Abbiamo molti casi particolari – spiega Nora Anghileri – animali che resteranno al Faggio sino alla fine dei loro giorni, come gli esemplari più vecchi o i malati terminali, ed anche i cuccioli che abbiamo cresciuto e che rimarranno con noi. Per questo, come altre associazioni, daremo spazio alle adozioni a distanza, perché possa servire a garantire serenità a quelli che già ci sono ed uno stallo sicuro a chi ne avrà bisogno. Adozione a distanza significa avere un amico che puoi andare a visitare quando vuoi e vederlo in Facebook sempre. Con 10 euro al mese aiuti lui e chi avrà bisogno”.

Per informazioni: Il vecchio Faggio