Vela, Lni Mandello: sabato 11 il Trofeo per ricordare Alfio Peraboni

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Alfio Peraboni in una bella fotografia  che lo ritrae con la figlia Clio,
Alfio Peraboni in una bella fotografia che lo ritrae con la figlia Clio.

 

MANDELLO – La Lega Navale di Mandello ospiterà sabato 11 luglio la quarta edizione del “Trofeo Alfio Cup” in ricordo dell’indimenticato campione Alfio Peraboni. L’appuntamento è per le ore 13, quando con l’arrivo della breva prenderà ufficialmente il via la regata.

Vi saranno gli equipaggi di classe libera e di classe Platu 25, J 24, Meteor e Libera Cabinati. Non mancheranno naturalmente all’appello le “Stelle”, con il loro inconfondibile profilo.

Scomparso nel gennaio 2011 a soli 56 anni, Alfio Peraboni ha lasciato un vuoto incolmabile nel mondo della vela. Due volte medaglia di bronzo alle Olimpiadi e campione del mondo nel 1984 in classe Star, Peraboni ha fatto sognare generazioni di velisti.

In coppia fissa con Giorgio “Dodo” Gorla è riuscito a  replicare le imprese epiche di Straulino e Rode che avevano vinto il titolo mondiale Star nel 1956, facendo rivivere all’Italia della vela i suoi giorni più grandi.

Nel 1980, dopo la vittoria del bronzo ai Giochi olimpici di Mosca, l’allora presidente della Repubblica Sandro Pertini  riconosce a Peraboni l’onorificenza di Cavaliere al merito della Repubblica.

Nel 1984, la coppia Peraboni-Gorla conquista un altro bronzo alle Olimpiadi di Los Angeles e, nello stesso anno, a Villamoura in Portogallo salgono insieme il gradino più alto del podio diventando campioni del mondo e coronando una carriera strepitosa.

“Siamo molto contente, io e mia figlia Clio, dell’affetto che ancora percepiamo nei confronti di Alfio. Il ricordo è ancora vivo e il calore degli amici e dei regatanti che hanno avuto la fortuna di conoscerlo sono rimasti intatti. Siamo alla quarta edizione del trofeo e auspichiamo che quello con l’Alfio Cup  possa diventare un appuntamento fisso per i velisti del Lago di Lecco”, osserva Giulia Gaddi.

 

Alfio Peraboni con al traino i ragazzi di Lunatica.
Alfio Peraboni con al traino i ragazzi di “Lunatica”.

 

Come sottolineato poi da Simonetta Martini, presidente della Lega navale di Mandello, “questa manifestazione è una festa in onore di un grande sportivo che è per tutti noi e soprattutto per i nostri giovani atleti un esempio da imitare”.

“Infatti  Alfio – aggiunge – con la sua vita ha dato testimonianza di come attraverso la grande capacità, l’applicazione, la serietà e la passione si possano raggiungere traguardi importanti. E noi vorremmo  trasmettere ai nostri ragazzi questi valori come esempio da seguire. Ringraziamo i familiari che con il loro supporto ci consentono attraverso questa regata di trasmettere a tutti, regatanti giovani e adulti, questo alto esempio  di sportività e umanità”.

Per Claudio Fasoli, organizzatore della regata, sarà l’occasione per ricordare un caro amico e un campione. “Sabato 11 luglio – dice – celebreremo a Mandello, per il secondo anno consecutivo, il grande Alfio Peraboni, che è stato per molti di noi un insostituibile maestro di vela.  Sarà una giornata di ricordi  che si concluderà con una cena in suo onore. Un modo, per tutti noi, per sentirlo ancora vicino”.

Un'immagine felice nella carriera sportiva di Alfio Peraboni e GHiorgi "Dodo" Gorla.
Un’immagine felice nella carriera sportiva di Alfio Peraboni e Giorgio “Dodo” Gorla.

E’ confermata anche quest’anno la presenza di “Dodo” Gorla, compagno di Alfio in tante vittorie. Ci saranno i ragazzi di “Enjoy”, il Platu 25 armato da Michele Azzoni con a bordo i ragazzi che l’Alfione stava facendo crescere.

Numerosi equipaggi di tutte le classi, a partire dalla classe Star, sono attesi sulla linea di partenza, compreso “Bambino viziato”, il Platu 25 di Simonetta e Richard Martini, vincitore dell’edizione 2014, a cui toccherà difendere la preziosa scultura “Vento” creata dall’artista Velasco Vitali appositamente per il Trofeo Alfio Cup.

Anche quest’anno l’evento sarà sponsorizzato da Giulio Azzoni della “Azzoni Forniture Industriali” di Lecco. E lì amici e regatanti si ritrovberanno dopo la regata per la cena e la cerimonia di premiazione.

Alfio Peraboni nasce a Monza l’8 maggio 1954. In seguito si trasferisce con la famiglia a Mandello. Partecipa a varie competizioni agonistiche distinguendosi per disciplina e resistenza fisica. Decide poi di dedicarsi al basket approdando alla corte dell’Elettromeccanica Lecco del presidente Giuseppe Puglisi. In questa squadra fa faville, mostrando di avere la tempra di un fuoriclasse.

Si allena, con metodo e tenacia, sul linoleum della palestra Badoni al Caleotto di Lecco. Nel 1972 viene ceduto, con un’operazione per quegli anni clamorosa, alla Pallacanestro All’Onestà, la seconda squadra di Milano, che lo porterà al debutto in serie A.

Una serie di situazioni negative gli fanno prendere la decisione di lasciare il basket. A Mandello, poco tempo dopo, avviene l’incontro con quella che sarebbe diventata la passione di una vita: la vela.

Ancora Peraboni e Gorla sul podio.
Ancora Peraboni e Gorla sul podio.

Grazie all’ingegner Giulio Cesare Carcano, grande progettista di casa Moto Guzzi, e al costruttore di barche Danilo Folli, Peraboni sale per la prima volta su una barca di classe olimpica Star come prodiere del piemontese Giorgio “Dodo” Gorla, ex finnista che nella vita fa il farmacista.

Nasce così, quasi per caso, uno tra i migliori equipaggi di tutti i tempi. I due, insieme, coniugano precisione e potenza e iniziano a vincere tutto. Gorla e Peraboni collezionano medaglie e allori.

Alle Olimpiadi di Mosca del 1980 conquistano il bronzo, ai Giochi di Los Angeles del 1984 ancora un bronzo. In breve, riportano in vita le imprese epiche e mai più ripetute di Straulino e Rode, che avevano vinto il titolo mondiale di Star nel 1956.

Sono dovuti passare tanti anni ma, grazie a loro, l’Italia è tornata a essere grande nella vela: nel 1984 a Villamoura in Portogallo, sul gradino più alto del podio ci sono loro, l’ex pallavolista Alfione e l’ex farmacista “Dodo” Gorla.

Questo, in sintesi, il prestigiosissimo palmarès di Peraboni: terzo alle Olimpiadi di Mosca nel 1980 e alle Olimpiadi di Los Angeles del 1984, quinto alle Olimpiadi di Seul dell’88, vincitore del campionato del mondo 1984 a Villamoura, primo agli Europei del 1985 (Copenaghen), dell’87 (Torbole) e del ’93 (Anzio),  campione italiano nel 1981 a Napoli, nell’83 a Punta Ala, nell’86 a Dervio, nell’88 a Napoli e nel 1993 ad Andora.