Vela: “Trofeo Alfio Cup” a “Bambino viziato” dei fratelli Martini

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Da sinistra Claudio Fasoli, Giulia e Clio Peraboni, Dodo Gorla, Richard e Simonetta Martini.
Da sinistra Claudio Fasoli, Giulia e Clio Peraboni, Dodo Gorla, Richard e Simonetta Martini.

MANDELLO – Oltre trenta equipaggi in acqua in questo fine settimana a Mandello per ricordare Alfio Peraboni, l’indimenticato campione di vela due volte medaglia di bronzo alle Olimpiadi e vincitore nel 1984 in Portogallo del titolo iridato della classe Star, capace di far rivivere in coppia con Giorgio “Dodo” Gorla le imprese epiche di Straulino e Rode.

La regata, valevole per l’assegnazione del terzo Trofeo Alfio Cup, si è disputata nelle acque antistanti Mandello e Abbadia, dunque su quel tratto di lago che Alfio tanto amava e dove mosse i suoi primi passi nel mondo della vela insieme proprio a Gorla, che ha condiviso con lui numerose vittorie.

Per tutti, la regata è stata l’occasione per ricordare i successi di un fuoriclasse dotato di carisma, con il rimpianto ancora acuto per  la sua contagiosa carica di simpatia. A molti è parso in effetti di vederlo ancora, seduto all’ombra del portico della Lega navale di Mandello, scherzare con l’equipaggio di “Lunatica” di Andrea De Santis, o a Paré di Valmadrera a istruire i ragazzi di “Enjoy” di Michele Azzoni, del quale era diventato allenatore.

Una bella fotografia che ritrae l'indimenticato campione Alfio Peraboni.
Una bella fotografia che ritrae l’indimenticato campione Alfio Peraboni.

Peraboni era sempre pronto a dare consigli e a incoraggiare e stimolare i “suoi” ragazzi. La sua passione per la vela era contagiosa, così come la sua capacità di rinnovarsi e di sperimentare.

Alla terza edizione della “Alfio Cup”, organizzata dalla locale sezione della Lni con il patrocinio dei Comuni di Mandello e Monza, hanno preso parte i Platu 25, i J24, la classe libera Cabinati e quelle Star che, come detto, hanno consacrato Peraboni due volte campione olimpico (nel 1980 a Mosca e  nel 1984 a Los Angeles) e una volta campione del mondo a Villamoura, in Portogallo.

Alfio Peraboni in barca in compagnia della figlia Clio.
Alfio Peraboni in barca in compagnia della figlia Clio.

Come già in occasione delle precedenti edizioni, anche quest’anno era presente il suo timoniere, quel “Dodo” Gorla ex farmacista e lui pure un mito nella storia della vela. “Per me – ha detto Gorla durante la cerimonia di premiazione – è una grande emozione essere a Mandello a ricordare un campione e soprattutto un grande amico, che ha lasciato un vuoto immenso.  In giornate come queste mi tornano in mente tante imprese e tante belle giornate passate insieme a lui”.

Nella classifica generale, il gradino più alto del podio è per il Platu 25 “Bambino viziato” dei fratelli Simonetta e Richard Martini (Lni Mandello), che si è così aggiudicato la terza edizione della “Alfio Cup” e il bellissimo trofeo “Vento”, creato appositamente dall’artista Velasco Vitali in onore di Alfio Peraboni.

Al secondo posto “Elsa nata libera”, il J24 di Marzo Tavecchio (Cv Tivano) che per una manciata di secondi si è fatto sfuggire il gradino più alto del podio. Terzo posto per il Platu 25 “Masquenada” di Michele Lattuada (Lni Mandello).

Peraboni e Giorgio "Dodo" Gorla.
Alfio Peraboni (a destra) e Giorgio “Dodo” Gorla.

Nella classe Star, che ha partecipato con otto equipaggi, la vittoria è andata a ITA 8421 di Vincenzo Locatelli, seguito nell’ordine da ITA 8182 di Enrico Billi e da ITA 8221 di Carlo Buzzi. Nella classe J 24, rappresentata dagli equipaggi del Circolo Velico del Tivano, si è imposta “Elsa nata libera” di Marzio Tavecchio, seguito da “Bruschetta” di Sergio Agostoni e da “Via col vento”, di Mauro Benfatto.

Nella classe Platu 25, presente con dieci equipaggi,  primo posto di “Bambino viziato” dei già ricordati Richard e Simonetta Martini, seguiti da “Masquenada” di Michele Lattuada e da “Bambolina” di Michele Molfino (Lni Mandello).

A presiedere il Comitato di regata era Alberto Zerboni, il quale ha sottolineato lo stretto rapporto che lo univa a Peraboni: “Per me Alfio è stato un amico. L’ho seguito in tutte le tappe della sua carriera. Ho voluto presiedere il comitato in queste prime edizioni della Alfio Cup e ci sarò anche nelle prossime”.

Per Simonetta Martini, presidente della Lega navale mandellese, “è stato un onore ospitare la Alfio Cup. Per tutti Peraboni è stato un esempio sportivo straordinario. Non ci ha insegnato soltanto l’agonismo puro, ma anche un modo di vivere  e di crescere attraverso lo sport che resta un messaggio prezioso per le nuove generazioni”.

Anche per questo motivo era stato messo in palio  un trofeo riservato all’equipaggio più giovane, donato dall’assessorato allo Sport del Comune di Mandello.