Via gli alberi sul lungolago. L’assessore: “Pericolosi”. Attacco M5S

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LECCO – L’intervento doveva essere realizzato con urgenza, come sottolineato nell’ordinanza emessa lunedì dal sindaco Brivio, e mercoledì mattina è iniziato l’abbattimento dei sette alberi nella zona del lungolago giudicati come ‘pericolosi’ per la pubblica incolumità.

Gli operai dell’impresa incaricata hanno transennato l’area e proceduto prima al ‘taglio’ dell’olmo posizionato all’angolo della passeggiata a lago, poi dei due ippocastani affacciati alla carreggiata stradale del Lungo Lario Isonzo, gestendo la viabilità per garantire la sicurezza delle operazioni.

“La causa primaria dell’abbattimento dell’olmo è la regressione vegetativa, le carie diffuse in quota e il diradamento a favore dei platani. Il problema non era strutturale alla base, ma fisiologico di traslocazione e di fragilità in quota. Questo ci dice l’agronomo incaricato delle analisi accurate che sono state eseguite con l’ausilio di strumentazione tecnica” dice l’assessore Corrado Valsecchi per spiegare le motivazioni che hanno spinto l’amministrazione comunale ad intervenire con l’abbattimento.

“L’esperto ci dice che l’albero era destinato a regredire irreversibilmente con progressiva perdita di rami, creando un rischio evidente per quanti si sarebbero tovati a passare lì sotto” prosegue Valsecchi.

Dichiarazioni, quelle dell’assessore, che rispondono alla polemica avanzata da Giorgio Buizza che, dopo la battaglia per salvare l’olmo del parcheggio di via Sassi, aveva espresso le proprie critiche per quella che l’ex consigliere Pd ha definito una “rappresaglia” del Comune contro il verde pubblico cittadino.

“Parole irresponsabili quelle di Buizza – replica Valsecchi – Abbiamo salvato l’olmo di piazza Sassi perché curandolo si sarebbe potuto salvare. Per quanto riguarda questo abbattimento le indicazioni dell’agronomo sono una sentenza ineccepibile lo stato regressivo era ormai inarrestabile”.

Per i due ippocastani, l’agronomo Ambrogio Cantù aveva invece evidenziato “gravi difetti all’altezza del castello”, così come come per i quattro platani del parco giochi, anche questi destinati all’abbattimento.

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Nel frattempo, però, anche i Cinque Stelle alzano la voce contro la decisione del Comune:  “Constatiamo e denunciamo l’ennesima forzatura dell’Amministrazione che, ad attività Consiliari sospese, si porta avanti… Apprendiamo di questa decisione, pare dettata da un’improrogabile necessità e urgenza (seguita infatti da un’ordinanza di abbattimento istantanea, fulminea!) senza peraltro che il nostro consigliere – Massimo Riva (nrd) – abbia mai ricevuto copia di questa perizia e senza essere mai stati relazionati nel merito. Sottolineiamo ancora una volta la necessità di questa giunta di voler sfuggire al confronto democratico per l’incapacità di difendere le sue idee (o forse è la paura che qualche “amico” possa farle lo sgambetto?)”.

“Semplicemente inaccettabile questo modo di procedere – proseguono i ‘pentastellati’ – metteremo in atto tutto quanto è nelle nostre facoltà per arginare quanto possibile al danno fatto e siamo disponibili al confronto pubblico con chi, come noi, poteva vedere una diversa soluzione alla questione. Ci domandiamo quali accorgimenti l’amministrazione abbia messo in atto nel corso degli anni per scongiurare l’abbattimento, quali interventi curativi e manutentivi abbia eseguito al di là della passiva osservazione. Gli alberi potevano essere salvati?”