Viaggio nella storia della Valsassina, presentati libri e mostra

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Da sinistra: Michele Corti , Pierfranco Invernizzi, Matteo Lambrugo, Pietro Buzzoni, Ruggero Meles e Domenico Flavio Ronzoni

 

LECCO – “L’alpinismo, lo sci, l’arte casearia e le miniere della Valsassina” è questo il titolo del progetto editoriale a cura di Angelo Sala e Giacomo Camozzini, presentato mercoledì sera presso l’auditorium della camera di commercio di Lecco, che ha portato alla realizzazione di quattro libri e di una mostra fotografica a tema Valsassina, rese possibili grazie al patrocinio della Comunità Montana di Valsassina, Valvarrone, Val d’Esino e Riviera del Comune di Lecco. della Provincia di Lecco, della Confindustria, della Confcommercio, della Confartigianato e della Camera di Commercio di Lecco.

Quattro libri che presentano temi e realtà diverse del territorio valsassinese, ma dalla cui sinergia scaturisce un ritratto inedito di un territorio molto vicino ai lecchesi che non smette mai di stupire e che se indagato a fondo, come hanno fatto gli autori dei quattro libri, può regalare lati insoliti e sconosciuti di sé rimasti a lungo nascosti dalla vista non solo di chi vive le montagne, ma anche di chi le vede.

 

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Da sinistra Guido Agostoni, Daniele Redaelli, Flavio Polano e Virginio Brivio

 

La serata, condotta abilmente da Daniele Redaelli, caporedattore della Gazzetta dello Sport, è stata aperta dalle  autorità presenti in sala.

“Questo progetto editoriale e questa mostra – ha esordito Guido Agostoni vice-presidente della comunità montana Valsassina, Valvarrone, Val d’Esino e Riviera – è nato da un’idea di Angelo Sala e Giacomo Camozzini che la comunità montana ha voluto sposare fin da subito; è un progetto che racconta il passato del nostro territorio, dei nostri atleti, dei nostri operai, dei nostri lavoratori, con lo scopo di proiettarsi verso il futuro. I cartelloni che vedete  esposti (quelli raffiguranti i titoli dei quattro libri) sono stati esposti anche ad Expo, portando così una piccola parte del nostro territorio in una manifestazione di livello internazionale”.

Una raccolta di libri che non solo vuole “far conoscere il territorio valsassinese ai residenti – ha spiegato il presidente della provincia di Lecco Flavio Polano – ma si configura come una vera e propria promozione del territorio valsassinese all’esterno del circondario con l’obbiettivo di attrarre il maggior numero di turisti”.

 

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Ma la Valsassina non è un territorio isolato, anzi “il legame di Lecco con la Valsassina è datato in maniera significativa da rapporti e ambivalenze che mettono in luce la grande quantità di tratti che le due realtà hanno in comune che non si limitano alla grande passione per la montagna – ha commentato il sindaco di Lecco Virginio Brivio – ma si estendono anche da un punto di vista economico e commerciale attraverso, in primis, le miniere che sono state protagoniste di quel processo che nel 1800 -1900 ha caratterizzato Lecco come la Manchester d’Italia, e che hanno poi posto le basi per la realtà siderurgica che tuttora è presente, soprattutto nella realtà valsassinese. Il mio augurio è che questo mese in cui Lecco e Valsassina si incontrano attraverso questo progetto sia anche un’occasione di crescita della consapevolezza del legame tra queste due realtà” al termine del suo discorso il primo cittadino lecchese ha voluto ricordare Angelo Sala, recentemente scomparso.

Terminato il discorso delle autorità, il “Coro Brianza” ha intrattenuto i presenti con quattro canti, diretti abilmente dal maestro Fabio Triulzi, che hanno incantato i presenti con canti alpini e “attuali”, quale la “Ninna Nanna del Contrabbandiere” di Davide Van de Sfross.

 

 

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Il “Coro Brianza”

 

Dopo l’intermezzo musicale è arrivata la parte più attesa di tutta la serata: la presentazione dei quattro libri.

A rompere il ghiaccio è stato Domenico Flavio Ronzoni autore, insieme a Giacomo Camozzini e Angelo Sala, del libro Cent’anni di sci in Valsassina. Quando la Lombardia ha messo gli ski , un libro che ripercorre ben cento anni di storia sciistica valsassinese:

“ La Valsassina è stata la protagonista dei ‘primi vagiti’ dello sci in Italia – ha spiegato Ronzoni –  i primi campionati di sci e le prime forme di turismo in Lombardia legate all’attività sciistica si sono formate nel nostro territorio. Nella stesura del libro abbiamo voluto sottolineare due passaggi chiave che hanno portato la Valsassina alle condizioni odierne per quanto riguarda il turismo e lo sci: il primo passaggio è avvenuto negli anni trenta quando i valsassinesi hanno smesso di guardare con sospetto gli sciatori milanesi e brianzoli e hanno invece capito che essi potevano rappresentare una possibilità per valorizzare i luoghi del circondario aumentando l’afflusso dei turisti; il secondo passaggio è avvenuto negli anni cinquanta decretando l’avvento della Valsassina meccanizzata: sulle piste da sci sono stati installati i primi impianti di risalita meccanici, decretando l’avvento di una nuova era. In aggiunta alla parte storica abbiamo deciso di inserire diversi immagini e interviste ai campioni che hanno rappresentato ai massimi livelli lo sci valsassinese in giro per il mondo, grazie all’aggiunta di questa parte – ha concluso l’autore – il libro diviene una vera e propria enciclopedia dello sci”.

 

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Da sinistra: Ruggero Meles e Domenico Flavio Ronzoni

 

Il secondo libro presentato è stato: Alpinismo pionieristico tra Lecco e la Valsassina  scritto da Pietro Buzzoni, Giacomo Camozzini, Ruggero Meles:

“Un libro che racconta le montagne sia dal punto di vista di chi le vede, sia da chi le vive, sottolineando l’aspetto pionieristico dell’inizio di una collaborazione tra la Valsassina e le realtà a lei circostanti come Lecco, Bergamo, Milano e la Brianza. E’ un libro che parla soprattutto attraverso immagini, testimonianze e racconti dei diversi alpinisti che hanno fatto la storia del paesaggio, perché noi autori abbiamo la convinzione che la storia del paesaggio che ci circonda è fatta di diversi elementi e azioni, ma sono soprattutto le azioni umane a fare la storia”.

 

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Da sinistra: Pietro Buzzoni e Matteo Lambrugo

 

“Un libro che racconta un lato dimenticato del rapporto Valsassina – Lecco, ma che ha permesso di fondare l’economia su cui si basa la maggior parte dell’alta Valsassina e che per anni ha posto le basi dell’economia lecchese” così Matteo Lambrugo presenta il libro  Memorie dal sottosuolo. Per una storia mineraria valsassinese  scritto in collaborazione con Pierfranco Invernizzi e Marco Tizzoni. Mentre Lambrugo si è occupato del lato storico, Invernizzi ha inserito nel libro tutta la sua esperienza da ex minatore e questo fusione ha portato ad una vera e propria storia delle miniere valsassinesi che dal 1300/1400 arriva ai giorni nostri con particolare attenzione alla descrizione delle diverse tecniche di estrazione che si sono susseguite negli anni”.

 

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Da sinistra Michele Corti e Pierfranco Invernizzi

 

Il libro Arte casearia e zootecnia. Tradizioni da leggenda in Valsassina scritto da Pietro Buzzoni, Giacomo Camozzini e  Michele Corti, ha chiuso le presentazioni: ” E’ un libro che ripercorre la storia dell’arte casearia dell’intera Valsassina – ha spiegato l’autore Michele Corti – molto significativa poiché molti stabilimenti che ora rappresentano eccellenze nazionali nella produzione del formaggio sono nati in Valsassina o nel lecchese. Il vero boom dell’arte casereccia si ha alla fine del 1700 e inizio del 1800 quando arrivarono in Valsassina milanesi, lodigiani e torinesi per far stagionare diversi formaggi, gorgonzola in primis, da quell’epoca ha avuto inizio un vero e proprio processo di esplosione dell’attività casereccia valsassinese che si è protratto nel tempo fino alla prima guerra mondiale quando molte casere vennero smantellate e si spostarono verso Novara, Melzo e altri parti della Brianza. Un libro che racconta non solo la storia dell’industria casearia valsassinese, ma bensì di tutta Italia, poiché  è proprio nei nostri territorio che ha avuto il via lo sviluppo dell’industria caseare italiana”.

 

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da sinistra: Paolo Bellavite, Antonio Gianola, Davide Cazzaniga, Carlo Riva, Gianfranco Polvara e Nico Invernizzi

 

 

Al termine della presentazione, sono stati invitati sul palco quattro atleti presenti in sala: Carlo Riva, Davide Cazzaniga dello sci club lecco, accompagnati dal vicepresidente Pietro Brivio, Gianfranco Polvara, Nico Invernizzi e Antonio Gianola. Ognuno degli sportivi ha portato sul palco la sua esperienza chi, come Carlo Riva, sia da atleta che da capoallenatore, chi, come i rimanenti, solo da atleti: esperienze che hanno spaziato dal giovane 23enne Davide Cazzaniga che ha da poco partecipato alla coppa del mondo di sci come rappresentante della nazionale italiana, ai veterani Gianfranco Polvara, che ha partecipato a ben cinque olimpiadi, e Nico Invernizzi che nonostante non “siano più giovani” non hanno ancora appeso gli scarponi al chiodo, per arrivare infine al 86enne Antonio Gianola che nonostante l’età non vede l’ora di indossare una pettorina per correre una corsa lunga (ne ha già corse ben 43 ) tra le sue montagne, poiché “Finché mi lasceranno correre lo farò…tanto mi aspettano sempre…”.

 

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Terminato il racconto della loro esperienza, Paolo Bellavite, proprietario della casa editrice “Bellavite” che si è occupata della produzione dei libri, ha donato una copia di uno dei quattro libri agli atleti presenti sul palco.La serata si è poi conclusa con la seconda parte dell’esibizione del coro Brianza e con un rinfresco.

La mostra sarà visibile da domenica 21 febbraio a domenica 20 marzo presso il Palazzo delle Paure a Lecco.