Violenza in centro. Il vicesindaco: “I controlli non mancano”

Tempo di lettura: 4 minuti
Il vicesindaco Francesca Bonacina
Il vicesindaco Francesca Bonacina

 

LECCO – “L’intervento dei carabinieri è stato tempestivo ed è la dimostrazione che si può fare conto sulle nostre forze dell’ordine con le quali c’è un continuo lavoro di collaborazione, e sicuramente è importante rimarcare il senso civico dei negozianti e di chi è intervenuto per fermare i violenti, un comportamento che purtroppo non sempre è scontato”.

Il vicesindaco Francesca Bonacina commenta i fatti accaduti mercoledì pomeriggio in via Bovara, dove una coppia di giovane ha aggredito un ragazzo di 26 anni dopo un diverbio, picchiandolo e ferendolo con il coccio di una bottiglia (vedi articolo).

E’ l’ultimo atto di violenza accaduto in pieno giorno in una zona centrale della città, dopo l’accoltellamento di un cittadino straniero nei giorni scorsi in corso Promessi Sposi  e di nuovo in stazione. Il degrado urbano preoccupa non solo i cittadini ma la stessa amministrazione comunale che recentemente si è dotata del Daspo per allontanare accattoni molesti e contrastare bivacchi di persone poco raccomandabili.

“La zona tra la Biblioteca in via Bovara e la via Mascari è compresa nell’ordinanza del sindaco Brivio – spiega Bonacina – un fatto come quello accaduto ieri però era difficilmente prevedibile, non era un gruppo che stazionava ma è nato da una lite tra passanti. I controlli non mancano, li stiamo effettuando e quella zona come altre è attenzionata maggiormente dalle forze dell’ordine dopo le segnalazioni dei cittadini, le verifiche da parte nostra e della Questura”.

I soccorsi in via Bovara dopo l’aggressione ad un 26enne

 

“Il Daspo – ha ricordato il vicesindaco, delegato alla Polizia Locale – lo si applica solo nelle situazioni dove è messa a repentaglio la sicurezza e la fruizione pubblica di quei luoghi. Non si possono allontanare senza giustificazione persone se non c’è effettivamente un rischio per la sicurezza altrui o non creano problemi al decoro cittadino. E sappiamo anche che il Daspo non risolve il problema, ma lo sposta da quelle zone dove viene applicato ad altre, ma a mio parere questo non è detto che succeda. Evita però che si possano creare delle zone ‘offlimits’ perché insicure”.

Nel frattempo il Comune ha concluso i più importanti interventi di installazione di nuove telecamere che erano stati previsti per quest’anno: “Villa Gomes, Piazza Affari, Vicolo Centrone nella zona della stazione, abbiamo potenziato il sistema di rintracciabilità delle targhe, e in dotazione ci sono già due telecamere mobili contro l’abbandono dei rifiuti alle quali se ne aggiungeranno altre due il prossimo anno. Abbiamo già pronti altri quindici progetti di videosorveglianza che riguarderanno, tra gli altri, il quartiere di Rancio, via Carlo Porta, il Bione. A Maggianico le telecamere hanno risolto il problema dello spaccio e a breve ne verranno installate altre nel sottopasso della stazione. Sappiamo che hanno una grande utilità ma che non sono onnipotenti”.

I due giovani, autori dell’aggressione, fermati dai Carabinieri

 

C’è chi nei giorni scorsi ha invocato l’esercito per incrementare i controlli in città, un’ipotesi decisamente scartata dal vicesindaco: “Non crediamo che Lecco sia in una condizione tale da necessitare di militari. Il presidio del territorio c’è, così come una forte collaborazione, quotidiana, tra le forze dell’ordine e tra le istituzioni”.

Il prossimo autunno dovrebbero entrare tre nuovi agenti nell’organico della Polizia Locale, “a quel punto – spiega Bonacina – potremo valutare di mettere a disposizione una pattuglia in più per le strade della città”.

Lecco è oggi una sicura? Chiediamo all’assessore. “E’ una città sicura nella media, rispetto ai fenomeni che caratterizzano il nostro tempo. Gli ultimi accadimenti in città vanno contestualizzati e visti da vicino. Preoccupano quei comportamenti che degenerano in violenza, ragazzi che hanno delle reazioni spropositate e in questo caso dobbiamo guardare dentro alla nostra comunità. In città è limitata la presenza di chi intenzionalmente mette in atto comportamenti illeciti, penso a reati come le rapine o le truffe. Bisogna invece avere una maggiore attenzione alle situazioni di fragilità, nei caso dei nostri giovani, e di integrazione, quando parliamo di cittadini stranieri. Il processo di integrazione non è facile ma ci dobbiamo preparare tutti perché la nostra società è giù multiculturale. Dobbiamo evitare i ghetti, perché rischieremmo di non riuscire più a governare la situazione. Servono sì presidi e controlli, ma anche agganciare le differenze culturali e integrarle nella società, per contrastare le fragilità e garantire il rispetto delle regole”.