Vivere Varenna: “Restituiteci piazza San Giorgio così com’era”

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Il tratto davanti alla chiesa di San Giorgio interessato alla realizzazione della nuova massicciata così come si presenta attualmente.
Il tratto davanti alla chiesa di San Giorgio a Varenna così come si presenta attualmente.

VARENNA – Non piace, ai consiglieri comunali di “Vivere Varenna”, il nuovo volto di piazza San Giorgio a Varenna.

La massicciata realizzata alla base della scalinata  che sale alla chiesa prepositurale a giudizio degli esponenti dello schieramento di minoranza “ha snaturato l’armonico rapporto secolare tra la piazza e la chiesa stessa”.

Così il gruppo di opposizione rappresentato da Pinuccio Dajelli, Mauro Manzoni e Nives Balbi diffonderà in questi giorni un volantino in cui si premette che “ancora una volta il sindaco Carlo Molteni, l’assessore ai Lavori pubblici Paolo Ferrara e il responsabile del Servizio tecnico e vicesindaco Bruno Franco Pecis hanno messo i varennesi davanti al fatto compiuto, realizzando zitti zitti un intervento urbanistico scriteriato, invasivo e che modifica pesantemente il cuore di Varenna”.

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Pongono poi una serie di domande, gli esponenti di “Vivere Varenna”: “Perché avallare la progettazione di un marciapiede di tanta ampiezza al quale nessun disabile può accedere? E perché restringere la carreggiata, impedendo le inevitabili soste brevi dei veicoli in occasione di emergenze, funerali, matrimoni e cerimonie regiose o civili?”.

E ancora: “Quale il senso di strisce pedonali che sbattono contro un cordolo a spigolo vivo, tanto pericoloso?”.

Dajelli, Manzoni e Balbi ritengono che con questo intervento lo spazio esterno alla chiesa di San Giorgio sia stato “completamente falsato” e chiedono di conseguenza la demolizione di quanto realizzato, non prima di avere ironicamente denunciato che ora l’unica continuità tra l’area antistante l’edificio religioso e la piazza è rappresentata… dai cassonetti dell’immondizia.

Varenna_piazza-San-Giorgio_2015 (1)Nel volantino che verrà distribuito in paese, dal titolo esplicito “Barriere architettoniche. Tutti le abbattono, a Varenna le mettono”, il gruppo di minoranza non esita poi a parlare di “azioni barbare” e al riguardo – sotto una prima immagine storica datata 1911, un’altra con il profilo delle vecchie panchine e una terza che raffigura le nuove panchine “a muretto” collocate ai lati della fontana posta sotto il sagrato – scrive: “Amputato il primo dei dieci gradini della secolare scalinata di accesso al sagrato (lastre storiche lise, calpestate nei secoli, intoccabili, è stato tutto rimosso), sostituite le antiche panchine accanto alla fontana con sedute simili a catafalchi, “affogata” la fontana tra ciottoli e cemento di nuova formazione, lavatoio infossato e panchine con quote diverse”. Insomma, “stravolto l’insieme”.

La fontana di piazza San Giorgio in una foto del 1910.
La fontana di piazza San Giorgio in una foto del 1911.

Quindi un’altra domanda: “Sovrintendenza, Curia di Milano e Regione Lombardia saranno state informate su questo capolavoro di arredo urbano, costato alla Regione e ai varennesi 9.864 euro?”. E una considerazione: “Questa “cosa” è uno schiaffo alla cultura e al turismo, un insulto all’arredo urbano e alla storia”.

Nel mirino c’è in particolare Paolo Ferrara, sollecitato dallo schieramento di opposizione “a eliminare immediatamente questo intervento scellerato” e a restituire ai varennesi “le nostre antiche pietre”.

“Non è di atteggiamenti che vive e vivrà Varenna – è la considerazione conclusiva del gruppo di minoranza – ma di fatti, buon gusto e rispetto”.

Un'altra immagine - datata 1910 - della storica fontana di Varenna.
Un’altra immagine – datata 1910 – della storica fontana di Varenna.