L’acufene musicale è un fenomeno poco conosciuto che porta chi ne soffre a percepire melodie o suoni musicali in assenza di stimoli esterni. A differenza dell’acufene comune, caratterizzato da fischi o ronzii, questa condizione si manifesta con la percezione di vere e proprie canzoni o frammenti musicali.
Cos’è l’acufene musicale?
Conosciuto anche come allucinazione musicale, l’acufene musicale è una condizione in cui il cervello genera suoni strutturati simili alla musica, senza alcun input uditivo esterno. Questi suoni possono variare da brevi frammenti a melodie complete e ricorrenti, spesso percepite come reali.
Quali sono le cause dell’acufene musicale?
Le cause esatte non sono ancora completamente comprese, ma diversi fattori possono contribuire alla sua insorgenza:
- Perdita uditiva: ll cervello, in assenza di stimoli sonori, può generare suoni propri per compensare la mancanza di input acustico.
- Disturbi neurologici: malattie neurodegenerative come il morbo di Alzheimer o il Parkinson sono state collegate alla comparsa dell’acufene musicale.
- Farmaci ototossici: alcuni medicinali, tra cui antidepressivi e antiepilettici, possono influenzare il sistema uditivo centrale.
- Fattori psicologici: ansia, stress cronico e disturbi ossessivo-compulsivi possono favorire l’insorgenza di questo disturbo.
Iperattività delle aree uditive del cervello: alcune ricerche suggeriscono che anomalie nell’attività cerebrale possano portare alla percezione di suoni musicali inesistenti.
Come diagnosticare e trattare l’acufene musicale?
Per diagnosticare l’acufene musicale non esiste un test specifico, ma è possibile individuarlo tramite una serie di esami, tra cui:
- Esami audiometrici: utili per individuare eventuali perdite uditive.
- Acufenometria: un test specifico che permette di misurare le caratteristiche dell’acufene. come frequenza e intensità, confrontandole con suoni campione.
- Valutazione Osteopatica: analizza tensioni muscolari, disfunzioni cervicali o problemi mandibolari che possono influire sulla percezione dell’acufene.
- Risonanza magnetica o TAC: fondamentali per escludere patologie neurologiche.
- Valutazioni psicologiche: per determinare il ruolo di stress o ansia.
Per quanto riguarda il trattamento invece, questo dipende dalla causa e può includere:
- TRT (Tinnitus Retraining Therapy): un approccio terapeutico che combina l’uso di stimolazione sonora con una rieducazione del cervello per ridurre la percezione dell’acufene. La TRT aiuta il paziente a desensibilizzarsi ai suoni percepiti, integrandoli nel sottofondo uditivo fino a renderli meno fastidiosi o impercettibili.
- Farmaci: in alcuni casi, ansiolitici, antidepressivi o antiepilettici vengono prescritti per alleviare i sintomi e modulare l’attività cerebrale.
- Terapie cognitive e comportamentali: la terapia cognitivo-comportamentale (CBT) è efficace nel ridurre l’impatto emotivo e insegnare strategie per affrontarlo.
- Gestione dello stress: Tecniche di rilassamento, mindfulness e miglioramento della qualità del sonno possono ridurre la percezione dell’acufene e migliorare il benessere generale.
Cosa possiamo fare?
Centro Acustico Lecco ha sviluppato Dina.Mo protocollo acufene: un approccio multidisciplinare, un percorso personalizzato specifico per la diagnosi e il trattamento dell’acufene.
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