Calolzio, le ex trafilerie cambiano volto e diventeranno sede della GSR

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Ecco in anteprima il nuovo edificio che sarà realizzato al posto delle ex trafilerie

Il progetto della GSR che nel 2020 si trasferirà nella nuova sede

CALOLZIO – Dopo aver terminato la demolizione, con l’inizio del mese di settembre sono partiti i lavori di costruzione nell’area delle ex Trafilerie del Lario a Calolziocorte per realizzare un edificio di circa 3860 mq che ospiterà la nuova sede GSR a partire da giugno 2020.

L’azienda, oggi in via Gera, è specializzata nella produzione di linee di pressatura indirizzate principalmente al mercato del cacao e dei semi a base oleosa.

“La realizzazione di una nuova unità produttiva – commentano dalla GSR – è la conseguenza naturale del successo che l’azienda lecchese sta riscontrando nei mercati di tutto il mondo, successo che ha portato anche ad un ampliamento notevole dell’organico ma che necessita di maggiore spazio produttivo”.

L’intervento andrà così a riqualificare un’area industriale che è stata sede delle storiche trafilerie di proprietà della famiglia Brambilla, fallite nel 2014. Per la realizzazione del nuovo edificio, GSR ha scelto di avvalersi di fornitori e studi di progettazioni situati tutti nell’area di Lecco e Bergamo. Il progetto è curato dall’architetto Maurizio Zambelli di Bergamo, che sarà anche il Direttore dei lavori, mentre le opere strutturali sono state affidati all’Ingegnere Baschenis.

Il nuovo edificio, assicurano, sarà costruito all’insegna dell’innovazione e della sostenibilità, ricorrendo alle migliori tecnologie nel campo, come per esempio il fotovoltaico e la domotica.

“Siamo pienamente soddisfatti di questa prima parte del 2019 – dichiarano da GSR – Abbiamo ricevuto importanti conferme e pensiamo che questo sia il risultato della nostra affidabilità, basata sulla trasparenza e sul rapporto diretto che instauriamo con ogni cliente. L’ampliamento della sede produttiva è certamente un passo importante ma necessario per soddisfare le richieste di macchinari e linee produttive e del quale siamo molto fieri perchè rappresenta la diretta conseguenza di un modo di lavorare che funziona.”