A Rai3 la tragedia di Annone: l’inchiesta di Report

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ANNONE BRIANZA – Il rimpallo di colpe fra gli attori protagonisti dell’inchiesta in merito al crollo del cavalcavia ad Annone è andato in onda su Rai 3, nella prima serata di lunedì. A un mese esatto dal dramma la vicenda è stata oggetto dell’ultima puntata della stagione di Report, il programma TV condotto da Milena Gabanelli.

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Al centro le autorizzazioni ai trasporti eccezionali, oltre le 44 tonnellate, che in Lombardia, sarebbero rilasciate, su delega regionale, dall’ente Provincia, indistintamente fra quella dove transita il carico (Lecco) o quella in cui ha sede la ditta del trasporto. Ipso facto si tratta della Nicoli Trasporti Spa, di Albino, Bergamo, proprietaria del mezzo sotto il quale, alle 17.22 del 28 ottobre scorso, si è sbriciolato il ponte della superstrada36.

Le conseguenze sono tristemente note; la morte del civatese Claudio Bertini, in primis, e poi due auto schiacciate, un’altra caduta e una quarta rimasta sospesa, sull’ultima viaggiava Paolo Giacalone: “Avevo paura che il mio movimento potesse cambiare qualcosa, poi ho preso coraggio”.

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“Il cavalcavia – costruito negli anni ’60 – probabilmente non era calcolato per sostenere quei carichi- ha detto Giuseppe Ferrara, capo viabilità Lombardia, per Anas– quel camion era troppo pesante e noi non sapevamo che passassero carichi eccezionali su quel cavalcavia”, tragitto “quotidiano di un sacco di automezzi- ha commentato Fausto Nicoli, dell’omonima azienda- il ponte non aveva limitazioni, noi siamo circolati con regolare autorizzazione”.

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“Credo che ci metteranno mano a livello nazionale e parlamentare perché è una normativa che qualche smagliatura ce l’ha – così Flavio Polano, presidente della Provincia di Lecco, ai microfoni di Giovanna Boursier- il manufatto del ponte è di proprietà Anas, quindi tutta la manutenzione è a suo carico, noi passiamo sopra solo per l’asfalto, stabilito che le competenze per la gestione delle strade sono chiare, avevamo chiesto ad Anas per quel viadotto quale fosse la portata massima, ma non ha mai risposto”.

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“Quel cavalcavia è venuto giù non per un problema di manutenzione, stiamo facendo delle verifiche per appurare il motivo del crollo- ha risposto Ferrara – non è stato realizzato da Anas (ma dalla Provincia di Como, ndr) e non abbiamo prova che sia passato in nostra gestione, tant’è che non è censito fra il patrimonio” ha continuato, assicurando il fatto che non ci fossero state segnalazioni di particolari danni prima del 28 ottobre; “perché avremmo dovuto chiudere la strada se c’erano i cantonieri della Provincia?” ha poi concluso.

Di fatto nessuno sembra volersi assumere l’onere della paternità del ponte, ora che è crollato; “è chiaro che la manutenzione spetta ad Anas, l’avevamo fatta in passato, su questo non c’è confusione- ha dichiarato il presidente di Anas, Gianni Vittorio Armani, alla trasmissione -mi domando anche io perché il ponte non è stato chiuso, abbiamo messo un sacco di polvere sotto al tappeto negli ultimi anni”.

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“Adesso i viadotti li stanno controllando tutti, c’è voluto il morto per capire che alla lunga quei cavalcavia non reggono trasporti continui da 100 tonnellate e anche che il sistema delle autorizzazioni fa acqua da tutte le parti” ha concluso Milena Gabanelli, che commossa, a fine puntata dopo 20 anni al timone del programma, passa il testimone della conduzione al collega Sigfrido Ranucci.

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