Alpinismo in lutto per Anghileri: “Se ne va uno tra i più grandi”

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Marco Anghileri

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LECCO – Non è solo il mondo dell’alpinismo ma l’intera città a piangere Marco Anghileri, scomparso a 41 anni sul Monte Bianco, dopo aver concluso la prima salita solitaria in invernale della Jöri Bardill (vedi articolo).

Sconvolto il Gruppo Gamma di cui il “Butch”, come lo conoscevano amici e appassionati della montagna, ha da sempre fatto parte.

“In questo momento le parole non escono facilmente – ci spiega uno dei volti storici dei Gamma, Renato Frigerio – per me Marco era una persona speciale, l’ho visto crescere e lo consideravo quasi un figlio. Tutti conoscevamo il suo valore alpinistico, la sua esperienza e i traguardi che ha raggiunto. Purtroppo la montagna riserva anche brutte sorprese. Rimane una figura che ha dato molto e che avrebbe potuto dare ancora tantissimo all’alpinismo. Ti faceva sognare”.

Lunedì sera il Gruppo Gamma avrebbe dovuto tenere l’assemblea generale che, a causa del drammatico evento, diventerà una veglia alla presenza di don Agostino Butturini, parroco di Morterone e alpinista, che reciterà una preghiera per lo scomparso.

“Questa sera Marco avrebbe dovuto essere al mio fianco – ci dice il presidente del gruppo, Marco CortiE’ stato uno dei più grandi alpinisti dell’intero territorio italiano”.

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C’è chi lo ricorda come “un ragazzo sempre allegro ma anche taciturno alla vigilia delle sue imprese”, è il pensiero di Roberto Chiappa, presidente dell’Uoei Lecco: “Si preparava allo sfinimento prima di partire e poi, una volta completata l’impresa, sapeva trasportarla a tutti noi. Questa volta purtroppo è successo qualcosa che non sappiamo e che forse non sapremo mai”.

“Uno degli ultimi alpinisti – secondo l’ex presidente del Gruppo Gamma, Giovanni Pomi – Oggi tutti vanno ad arrampicare ma in pochi sanno cosa vuol dire andare in montagna. Marco era uno che lo sapeva e che lottava tanto, che era partito dal basso in tutto, nonostante suo padre fosse noto nell’ambiente, i suoi traguardi se li è guadagnati da solo”.

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Anche i Ragni di Lecco hanno voluto ricordare Anghieri con un messaggio: “Marco era amico di tantissimi di noi, e con molti di noi aveva anche scalato e ripetuto delle vie. Siamo totalmente frastornati e, per il poco che possa contare, diamo un abbraccio fortissimo alla sua famiglia. ll dolore che proviamo è immenso, a Marco ci univa stima, amicizia, e tante altre cose”.

Alpinista ma anche imprenditore, prima affiancando il padre nella gestione della catena di negozi di articoli sportivi “Ande” e proseguendo l’esperienza nello stesso settore con la recente apertura di “Avant Garde”, poi nel capo della ristorazione con il bar ristorante “2184” ai Piani Resinelli. Una persona conosciuta da tutti in città e non si contano i messaggi di cordoglio e di addio lasciati sulla pagina facebook del 41enne:

“Guardo il Civetta …mi sembra vuoto…….piange. Ma noi ti pensiamo sorridente ciao Marco”, “Questa impresa era un tuo sogno fin da allora, l’hai realizzato e con lei hai spiccato il volo verso la felicità eterna!!!”,   “Eri un grande alpinista, ma questo è il meno. Eri soprattutto una grandissima persona, mi mancherai davvero Marco, la bottiglia che dovevamo aprire assieme rimarrà per sempre al suo posto”,” Cerco di immaginare la tua felicità all’uscita del pilone! Un altro sogno al quale eri riuscito a dare compimento e forma! Ed è così, felice, che voglio ricordarti!”, “Tutte le bacheche parlano di te: i tuoi sorrisi e le tue imprese padroneggiano;oggi che hai deciso di scalare la vetta più alta a noi rimarrà un bellissimo ricordo!”, “Nulla sarà più come prima in Grigna. Ci mancherai”.

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Commosso anche il sindaco Virginio Brivio che ha voluto ricordare il San Nicolò d’oro con il quale Anghieri era stato premiato nel 2000, a soli 28 anni, per aver compiuto la prima invernale solitaria della Solleder al Civetta.

“Ci siamo conosciuti durante il mio mandato in Provincia e in breve si è creata una grande sintonia nei progetti riguardanti la montagna e i giovani – sottolinea il sindaco – Una persona che sapeva condividere in modo orizzontale la passione per la verticalità. E’ una grave perdita per il mondo per l’alpinismo e per la città. Rimane un immenso rimpianto anche per il tempo che avremmo potuto dedicare ai progetti pensati insieme e che non siamo ancora riusciti a realizzare”.

Addolorato il ricordo di Sergio Longoni, titolare della DF Sport Specialist, che aveva scelto l’amico Marco Anghileri come testimonial: “Ho appreso della notizia della tua scomparsa ieri nel tardo pomeriggio, una telefonata .. di quelle che non vorresti mai ricevere, era tuo Papà Aldo amico di una vita, mi informava della tragedia che ti ha visto coinvolto – scrive in una lettera –  Il Monte Bianco ti ha portato via, la luce si è spenta e in questo momento è difficile trovare parole, concentrazione e voglia di fare . Il mio pensiero va a Te, ai tuoi genitori, a tua Moglie Barbara e ai tuoi splendidi bambini Giulio e Carlo; il cuore mi si spezza al pensiero che non ti rivedrò mai più. Sei un uomo con qualità straordinarie e uniche che solo una grande persona possiede, il tuo carisma, la tua umiltà, la tua voglia di fare, la tua disponibilità per tutti, la tua generosità, caratteristiche che ti hanno reso Unico agli occhi di chi ha avuto il piacere di conoscerti. Tutte le telefonate che ricevo da ieri, da tantissime persone realmente addolorate, testimoniano e confermano la tua grande Umanità. Scrivo queste ultime righe al presente perché è così che ti ricordo.. Qui con me..”

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