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LECCO – E’ in programma per giovedì l’autopsia sul cadavere rinvenuto martedì mattina (vedi articolo) in una grotta alle pendici del San Martino. Il corpo, ancora senza nome, è custodito all’obitorio dell’ospedale Manzoni, refrigerato per preservarne lo stato già compromesso dalla decomposizione.
Le condizioni della salma spingono infatti gli investigatori a pensare che quel corpo fosse da tempo adagiato senza vita nella grotta sulle pendici del San Martino dove è stato rinvenuto causalmente da una donna che passeggiava lungo il sentiero dei Pizzetti.
All’interno della grotta, i carabinieri hanno rinvenuto diversi oggetti di uso domestico, come coperte, indumenti e libri: “Questo ci fa pensare che la grotta sia stata abitata in modo stabile da qualcuno” spiega il comandante dei carabinieri della compagnia di Lecco, il maggiore Gaetano La Rocca.
L’ipotesi più probabile è quindi che il corpo rivenuto appartenga ad un senza tetto che aveva trovato riparo ai piedi del monte lecchese, così come Leone Silva: il 39enne di Besana Brianza che da circa due anni ha scelto di allontanarsi dalla società e vivere da eremita, “alloggiando” in una delle grotte lungo il versante della montagna.
Per ore si è temuto che fosse proprio il suo quel corpo ritrovato ma è stato lui stesso a mostrarsi ai soccorritori; poi è stato accompagnato in caserma per essere ascoltato dai carabinieri e fornire loro qualche informazione utile al riconoscimento del cadavere:
“Ci ha indicato alcune persone in cui si imbattuto nella sua vita sulla montagna – prosegue il maggiore – si tratta di indicazioni generiche. Ora attendiamo l’esito degli esami del medico legale per avere ulteriori elementi per l’identificazione”.
Già oggi il dott. Paolo Tricomi, incaricato delle verifiche sul cadavere, eseguirà un’ispezione esterna ma per l’autopsia vera e propria bisognerà attendere giovedì.
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5 agosto – Rinvenuto un cadavere alle pendici del San Martino
