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LECCO – “Come è bello il mondo, come è grande Dio”. Queste sono state le parole con cui Maurizio Selva ha dato la buonanotte alla moglie Maria Rita, la sera prima del tragico incidente stradale nel quale, lunedì, ha trovato la morte il 52enne di Laorca.
E’ stata stessa consorte a raccontare gli ultimi giorni della vita di Maurizio, marito e padre di tre figli, nel toccante addio dei funerali, nella Basilica di San Nicolò, gremitissima di amici e conoscenti del 52enne.
Una persona nota in città per il suo impegno civile e religioso al PIME dei missionari di Rancio e tra i volontari del Soccorso Centro Valsassina, così come nel Gruppo Scout Lecco 3 e nell’associazione “Amici scuole di Rancio” di cui era il presidente. C’erano tutti, lunedì mattina, a rendergli omaggio nel rito celebrato da padre Giuseppe Panzeri dei frati cappuccini, insieme ai sacerdoti missionari di Rancio.
“Lo rimproveravo perché aveva troppi impegni – ha proseguito Maria Rita Valsecchi – ma ora so che la sua vita si è conclusa in pienezza”.
Di lui, amici e compagni di lavoro hanno voluto ricordare la gioia, l’entusiasmo, la lealtà e l’attenzione verso il prossimo e quella missione che aveva nel cuore: poter aiutare il Centro Sociale Edimar di Yaounde, in Camerun, dedicato al sostegno ai giovani disagiati. Per questo, all’uscita della Basilica, i volontari del PIME hanno raccolto le offerte che saranno devolute in favore del centro.
Maria Rita ha ricordato anche i drammatici momenti nei quali i colleghi dell’ospedale le hanno annunciato la morte del marito, la loro vicinanza così come quella di don Giuseppe Locatelli: “Sarò il tuo amico del dopo” le ha voluto affettuosamente confidare. “Siete stati per noi la carezza del Nazareno” ha concluso Maria Rita.
Un pensiero avvertito anche dalla figlia maggiore di Maurizio, la 20enne Serena: “Nessuno cancellerà il mio dolore ma so che ora lui ci guarda con gli occhi di Cristo – ha esordito – per me, mia madre e i miei fratelli, in questi giorni siete stati una presenza che ci ha accompagnato e sostenuto. Vi chiedo di continuare ad esserlo”.
