Bobbio: morto Andrea Rupani, gestore del rifugio Lecco

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Andrea Rupani

andrea_rupani_rifugio_leccoBARZIO – Drammatica notizia per il mondo della montagna e non solo: Andrea Rupani, di Introbio, gestore del rifugio Lecco ai Piani di Bobbio, è stato trovato senza vita lunedì mattina in una baita non distante dal rifugio. Padre di due figli, aveva 45 anni.

Aveva preso le redini della storica struttura del Cai di Lecco dal padre Piero con la moglie Rosi, facendosi le ossa fin da giovanissimo in quel rifugio come la sorella Giovanna (oggi alla conduzione del rifugio della madonna delle nevi in Val Biandino) , per poi, al ritiro del papà, acquisirne la gestione che portava avanti insieme alla moglie Eugenia, figlia del “Folatt”, storico  gestore del rifugio Bocca di Biandino

La cordialità e il sorriso sui loro volti sono  sempre stati  i tratti distintivi di una grande famiglia di rifugisti apprezzata da generazioni di appassionati di montagna.

“Credo che chiunque, alla notizia della sua scomparsa, sia rimasto senza parole, così come me – spiega Emilio Aldeghi – Il rapporto con Andrea e la sua famiglia è sempre stato di grande collaborazione, il rifugio Lecco era quello che ci dava le maggiori soddisfazioni come associazione ed era grande l’affetto degli avventori che lo frequentavano”.

 

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Durante la gestione di Andrea Rupani, il Cai Lecco aveva investito nel rifugio realizzando dei lavori di ammodernamento della struttura, iniziati due anni fa, che hanno portato all’ampliamento della sala da pranzo e del ristorante, la messa a nuovo dell’impianto di riscaldamento e del cappotto esterno.

“Crediamo molto in quel rifugio e nella sua conduzione. Il contratto di gestione scade tra qualche anno e non ci sarebbero stati dubbi sul rinnovo. Una tragedia a cui non sappiamo darci una spiegazione” conclude Aldeghi.

Lunedì sera il consiglio del Cai Lecco si ritroverà e ricorderà lo scomparso rifugista.

“Personalmente ho avuto molta stima di Andrea, come persona, uomo di montagna e imprenditore – lo ricorda Adriana Baruffini, consigliere del Cai Lecco – è riuscito a far crescere questo rifugio andando avanti nella tradizione di famiglia con un’impronta innovativa. Una persona molto comunicativa e disponibile”.