Brescia: polizze fideiussorie “tossiche”, denunciate 11 persone

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BRESCIA – I militari del G.I.C.O (Gruppo d’Investigazione sulla Criminalità Organizzata) del Nucleo PT (Polizia Tributaria) della Guardia di Finanza di Brescia, unitamente ad un gruppo della Polizia Giudiziaria operante alle dirette dipendenze della Procura della Repubblica, nell’ambito dell’Operazione “GARANZIA”, stanno eseguendo oggi 18 luglio un’ordinanza di custodia cautelare in carcere con contestuale sequestro, emessa dal GIP del Tribunale di Brescia, nei confronti di un’associazione per delinquere operante tra l’Italia e il Regno Unito nel settore delle polizze fideiussorie “tossiche”, ossia non veridiche, poiché non rispondenti ad un reale rapporto obbligatorio e create ad arte per trarre in inganno i contraenti.

Le fideiussioni risultavano necessarie per perfezionare gli adempimenti degli obblighi previsti in svariati contesti economico – commerciali, quali in particolare gli appalti pubblici e il settore della gestione dei rifiuti per il rilascio della cosiddetta “AIA” (autorizzazione integrata ambientale).

Nello specifico, i Finanzieri, coordinati dalla locale Procura delle Repubblica di Brescia, hanno accertato che nell’arco di circa 12 mesi sono state emesse polizze, nei confronti di circa 30 ignari contraenti privati, per un ammontare “fittiziamente” garantito pari a oltre 550 milioni di euro, di cui oltre 178 milioni per la tutela ambientale. Tra i beneficiari di queste polizze false vi sono Regioni, Province, Comuni, società partecipate da Enti pubblici.

La condotta criminale che, tra i principali sistemi di inganno si fondava sulla riproduzione, anche visiva, dei loghi e delle ragioni sociali di società assicurative realmente esistenti, operando, dunque, attraverso vere e proprie società “clone”, ha comportato ripercussioni gravissime:

In primo luogo, verso gli ignari contraenti privati, i quali hanno pagato per coprire rischi in realtà non assicurati; in secondo luogo, verso le “sane” e reali società assicurative, spazzate via da costi fortemente concorrenziali, con conseguente alterazione della libera concorrenza nel settore della vendita di fideiussioni; da ultimo, verso agli Enti Pubblici, i quali, formali beneficiari delle polizze, non avrebbero visto riconosciuto il premio assicurativo in caso di sinistro.

Considerata l’estrema gravità delle condotte criminali, la Procura Nazionale Antimafia ed Antiterrorismo ha inviato un’apposita direttiva di “alert” a tutte le Procure Distrettuali del territorio nazionale. Complessivamente, sono 11 i soggetti denunciati, a vario titolo, per i reati di associazione per delinquere, truffa, illecita intermediazione assicurativa con l’aggravante della transnazionalità. Nei confronti di 1 cittadino italiano residente a Latina e di 1 rumeno è stata disposta la custodia cautelare in carcere. A carico di questi ultimi e di 1 terzo soggetto di origine pugliese, è stato disposto il sequestro dei beni rinvenuti in possesso e delle disponibilità finanziarie per oltre 640 mila euro.