Cala, l’ex presidente della Calcio Lecco arrestato a Bologna

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Joseph Cala nella sede della Calcio Lecco
Joseph Cala nella sede della Calcio Lecco
Joseph Cala ad agosto 2012 nella sede del Lecco

LECCO –Joseph Cala è stato arrestato ieri pomeriggio a Bologna per possesso di denaro falso. La notizia è riportata da diversi giornali on line sportivi. 

L’imprenditore italo americano sarebbe stato sorpreso dalla polizia emiliana mentre cercava di pagare un caffè con banconote false in un bar della stazione e dopo i controlli  lo avrebbero trovato in possesso di 6 mila euro divisi in tagli da 50 e 100 euro.

Cala è conosciuto in città per la sua “avventura” con la Calcio Lecco: nell’agosto del 2012, dopo 42 giorni di bizzarre promesse (come riportare la squadra in serie A nel giro di quattro anni e quotare la società a Wall Street) si era defilato lamentando “minacce e aggressioni da parte dei tifosi”, senza aver presentato una squadra per il campionato di serie D e chiedendo 100 mila euro di buona uscita, stesso modus operandi dell’anno precedente quando aveva “sedotto e abbandonato” la Salernitana nel giro di pochi giorni.

Il proprietario della “Cala Corporation”, società che costruisce alberghi sottomarini, è stato processato giovedì mattina con rito direttissimo. Secondo la ricostruzione degli agenti di Bologna, Cala avrebbe consumato un caffè all’interno del “Bar Vita” nel piazzale ovest della stazione e avrebbe poi cercato di pagarlo con una banconota da 100 euro, rivelatasi poi falsa, così come tutti i 6 mila euro presenti nel trolley che l’imprenditore portava con se.

“Nel pomeriggio di ieri personale della Polizia di Stato in servizio presso il Compartimento di Polizia Ferroviaria per l’Emilia Romagna – si legge nel comunicato ufficiale diramato dalla Polizia – ha tratto in arresto un cittadino italo statunitense, classe 1960, per spendita di banconote false all’interno del ‘Bar Vita’ del piazzale ovest della stazione di Bologna. Il soggetto aveva tentato di pagare la propria consumazione con una banconota dapprima da 100 e poi da 50 euro. Realizzato che la barista stava effettuando il controllo di genuinità, ne aveva chiesto tuttavia la restituzione, pagando con moneta spicciola, per poi allontanarsi dal locale. Sfortunatamente per lui, la cassiera gli aveva restituito un’altra banconota da 50, salvo accorgersi subito dopo, da una verifica, che quella consegnatale dall’uomo per pagare il caffè era falsa. La dipendente dell’esercizio di ristorazione richiedeva a questo punto l’intervento della Polizia Ferroviaria, che riusciva a rintracciare in breve tempo il cliente; l’uomo al controllo veniva trovato in possesso, all’interno del proprio trolley, di circa 6.000 euro di banconote false da 100 e 50 euro, e conseguentemente arrestato. Lo stesso sarà processato stamattina con rito direttissimo”.