Monastero del Lavello, sfuma il finanziamento Cariplo

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Fumata nera per il bando da 500.000 euro richiesto dalla Fondazione del Lavello

Nelle prossime settimane, come da statuto, previsto il rinnovo del Consiglio di Amministrazione

CALOLZIOCORTE – La Fondazione Monastero Santa Maria del Lavello, insieme ad Apaf (Cfpa di Casargo) e alla Fondazione Bernareggi di Bergamo, aveva partecipato al bando “Beni aperti” con un progetto di rilancio del complesso calolziese ribattezzato “La magia dei beni aperti al Monastero del Lavello per vivere il piacere delle emozioni”, cercando di bissare il contributo ottenuto nel 2016 con “Meraviglia e Incanto. C’è posto anche per Te”.

La speranza per il Lavello era quella di aggiudicarsi il finanziamento da mezzo milione di euro (per due terzi coperto da Cariplo, per la restante parte dai soggetti proponenti) e realizzare il rifacimento del tetto del Santuario, la riqualificazione energetica e rendere così più “verde” il Lavello, diverse opere di manutenzione e la realizzazione di fontane nei chiostri. Ma soprattutto era prevista anche l’installazione di una tensostruttura nel parco del monastero in grado di ospitare cucina e postazioni di lavoro per dare vita, valorizzando ulteriormente la collaborazione con il Cfpa, ad una scuola di alta gastronomia. Un’idea che per ora rimarrà solo sulla carta.

E’ andata invece meglio ad altre realtà del territorio lecchese i cui progetti hanno invece superato le selezioni previste da bando di Fondazione Cariplo: il Consorzio Brianteo Villa Greppi che ha ottenuto due finanziamenti per un totale di 522.000 euro, mentre i Comuni di Bellano e Vendrogno si sono aggiudicati un totale di 200.000 euro per il progetto di riqualificazione dell’antica torre “Ca’ del Diavol” all’Orrido di Bellano.

Il presidente della fondazione Nevio Lo Martire

Alla Fondazione del Lavello non resta ora che andare alla ricerca di nuove forme di finanziamento, a partire dai prossimi bandi Cariplo. Non sarà però l’attuale Cda ad occuparsene: il consiglio di amministrazione in carica – composto da Nevio Lo Martire, Dario Dell’Oro, Bruno Battista Gandola, Graziano Morganti e Silvio Tomasini – come da statuto terminerà il suo mandato con l’approvazione del bilancio, prevista entro la metà di maggio.

Il Cda, secondo le indiscrezioni, sarà quasi completamente rinnovato, con l’ingresso di nomi nuovi. A sostituire il presidente uscente Nevio Lo Martire, la Provincia avrebbe chiamato l’architetto calolziese Daniele Maggi. Insieme alla sua squadra – al momento ancora non insediata – avrà il compito di occuparsi del complesso, risalente al ‘400, per i prossimi 3 anni.