Carte di credito clonate: ai domiciliari il patron della Calcio Lecco

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Daniele Bizzozero
Daniele Bizzozero nella sala stampa di via Don Pozzi
Daniele Bizzozero

LECCO – Il patron della Calcio Lecco, Daniele Bizzozero, è finto agli arresti domiciliari in seguito all’inchiesta della Guardia di Finanza di Siracusa su uso indebito di carte di credito clonate.

L’indagine verte su 11 soggetti alcuni dei quali , alcuni attinti per associazione a delinquere finalizzata all’indebito utilizzo di carte di credito clonate, altri per uso indebito delle carte di credito. Sono state eseguite perquisizioni in 16 province.
L’indagine, che ha origine a Siracusa, riguarderebbe una complessa vicenda di riciclaggio di assegni e di truffe a società finanziarie ed istituti di credito della provincia aretusea. L’attività investigativa, spiegano le Fiamme Gialle, avrebbe permesso di individuare una presunta associazione a delinquere composta da 11 soggetti operanti su tutto il territorio nazionale (Siracusa, Catania, Roma, Ravenna, Reggio Emilia, Milano, Monza – Brianza e Varese).

Il G.I.P. Dott. Giuseppe Tripi ha disposto l’applicazione di misure cautelari personali, consistite in quattro misura di custodia in carcere, quattro arresti domiciliari e tre obblighi di presentazione alla p.g., in totale 11 misure coercitive. Il presunto promotore e l’organizzatore dell’associazione è stato individuato in Di Nicola Luciano (1959), già sottoposto alla misura cautelare dell’obbligo di dimora che fissa per necessità la base operativa a Siracusa: aveva il compito di contattare soggetti, di riunirli e di organizzare movimenti e compiti
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Daniele Bizzozero, classe 1950, milanese imprenditore titolare di una importante concessionaria di auto motonautica nonché patron del “Lecco Calcio 1992” è stato sottoposto ai domiciliari. Secondo quanto riferito dalla Guardia di Finanza in una nota, “solo in due differenti strisciate ha fatto girare la somma di 140.000 euro” che sarebbero avvenute lo scorso anno, attraverso la concessionaria di sua proprietà a Cermenate.

Le modalità operative utilizzate dall’organizzazione consistevano nell’acquisizione illecita dei codici attraverso apparecchiature installate sui POS di commercianti compiacenti, nonché nell’inserimento dei numeri di codice, su una nuova carta al fine di nuovo utilizzo apparentemente lecito, nella ricerca di esercizi commerciali compiacenti, per strisciare le carte nel relativo POS ed ottenere la disponibilità di ingenti somme sui conti correnti legati al POS.

Alla fine, veniva monetizzata la “strisciata”, tramite il titolare del negozio che si recava in banca a prelevare, dividendo il ricavato secondo percentuali stabilite (circa il 50 %).

Messina Antonino Agatino, catanese sottoposto alla custodia in carcere, secondo gli inquirenti aveva il compito di decriptare i codici acquisiti illecitamente delle carte degli ignari possessori, attraverso un’apparecchiatura posizionata sui P.O.S. di commercianti compiacenti. Tra loro, secondo la finanza ci sarebbe anche il patron della Calcio Lecco

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Gli arresti e le perquisizioni sono stati eseguiti dai Reparti della Guardia di Finanza della Sicilia (Siracusa e Catania), della Lombardia (Milano, Bergamo, Brescia, Como, Monza – Brianza e Varese,), del Piemonte (Torino) dell’Emilia Romagna (Bologna, Parma, Ravenna e Reggio Emilia), del Lazio (Roma), della Basilicata (Matera) e della Puglia (Lecce).

Il Dott. Francesco Paolo Giordano ha dichiarato che “questo risultato costituisce l’avvio di ulteriori investigazioni di riscontro e sviluppo dei temi di indagine già attenzionati, che costituiscono il tessuto probatorio già consolidato mediante intercettazioni telefoniche e ambientali, osservazioni e pedinamenti, monitoraggio tramite GPS, indagini patrimoniali e bancarie, con l’uso di tecnologie informatiche”