Casargo, sono oltre 140 gli sfollati. In tanti al lavoro per ripulire da fango e detriti

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Maxi mobilitazione di cittadini, volontari e istituzioni il giorno dopo il tremendo nubifragio

Il sindaco Pasquini: “Se non si mettono in sicurezza le vallette circostanti, Casargo rischia di sparire”

CASARGO – E’ salito a oltre 140 il numero di persone sfollate a causa del tremendo nubifragio che si è abbattuto ieri sera, martedì, sull’Alta Valsassina. Una frana è scesa dal versante sinistro (salendo) della valle che sovra il comune. Un altro smottamento dopo quello che solo cinque giorni fa aveva già colpito Casargo, causando l’esondazione del torrente Val di Corda, rendendo necessario sfollare una decina di persona.

Oggi invece il numero delle persone costrette ad abbandonare le loro case è aumentato. Il primo numero, fornito da Areu appena dopo la chiusura della maxi emergenza, è presto cresciuto, fino quasi a raddoppiare. Gli sfollati sono ospitati al Cfpa di Casargo. Ed è probabile che lo resteranno anche stanotte. Ingente la mobilitazione di soccorritori giunti sul posto per dare una mano a un paese, messo in ginocchio dall’ennesimo episodio di maltempo.

In Municipio si è tenuto poco fa un summit alla presenza del sindaco, del questore, del Prefetto e dei Carabinieri. Poche le parole rilasciate al termine del faccia a faccia. “Questo è il momento dell’operatività. Stiamo facendo il punto della situazione” hanno detto i rappresentanti delle istituzioni prima di salire al Cfpa per incontrare gli sfollati.

Di una cosa è sicuro il sindaco Antonio Pasquini: “Casargo è una valle attraversata da una decina di vallette. Se non le mettiamo in sicurezza, Casargo è destinato a sparire”.

Tra i tanti volontari presenti, badile alla mano, anche il sindaco di Merate Massimo Panzeri, presente con il gruppo alpino di Protezione civile: “Sono qui a lavorare e a esprimere la mia solidarietà a Pasquini, neo sindaco come me”.

 

Resta chiusa la Sp 67 per permettere le operazioni di pulizia e ripristino della strada. Riaperta invece la stessa strada provinciale nel tratto coinvolto dallo smottamento del 3 giugno. In questo modo Premana e Pagnona non sono più isolate.

Il Prefetto Michele Formiglio

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