Caso Gilardi, il sindaco Milani ha incontrato il professor Carlo: “L’ho trovato in forma”

Tempo di lettura: 2 minuti

Ieri, lunedì, l’incontro tra il sindaco e il professor Carlo Gilardi, ricoverato in casa di riposo a Germanedo

Milani: “Stiamo lavorando per il ritorno a casa che avverrà solo in condizioni di sicurezza”

AIRUNO – Lo aveva promesso e l’ha fatto non appena possibile. Ieri, lunedì, il sindaco Alessandro Milani ha incontrato alla casa di riposo Airoldi e Muzzi di Germanedo a Lecco Carlo Gilardi, l’anziano professore di Airuno, finito al centro delle cronache nelle ultime settimane per via del suo trasferimento in ricovero, avvenuto, stando a quanto denunciato dalla trasmissione televisiva Le Iene contro la sua volontà. Una ricostruzione dei fatti contestata dall’amministratore di sostegno, l’avvocato Elena Barra, tramite cui è stato possibile organizzare ieri l’incontro con il primo cittadino.

“Sono stato legato fin da piccolo al professor Gilardi, a cui mi accomuna la passione per la poesia. Ieri l’ho trovato bene, fisicamente e mentalmente – ha detto il sindaco che ha voluto portare i saluti di tutti gli airunesi – . Mi ha detto di trovarsi bene in casa di riposo tanto da dire, con la sua solita eleganza, di non sentirsi come un re, ma come un imperatore”.

Lo striscione con scritto Liberate il nostro Carlo affisso oggi, sabato, davanti alla casa del professor Gilardi, di fronte al Municipio

Spirito libero e per certi versi sopra le righe, Gilardi non ha nascosto comunque la volontà di poter fare ritorno il prima possibile a casa sua, ad Airuno. Una comunità che lo attende a braccia aperte e che ha posizionato uno striscione davanti all’ingresso di casa con scritto “Liberate il nostro Carlo”. “Stiamo facendo quanto di nostra competenza per far tornare il prima possibile il professor a casa. Trovo giustissimo assecondare la sua volontà, che sarà sempre rispettata, ma voglio assicurarmi che possa vivere serenamente il suo ritorno”. Come ribadito anche dall’avvocato Barra il ritorno a casa avverrà solo in condizioni di sicurezza, in modo che Carlo possa essere tutelato.

E’ notizia di ieri, infatti, la richiesta di rinvio a giudizio per sette persone su cui pende l’accusa, chiaramente ancora tutta da dimostrare, di circonvenzione di incapace.