Caso Tedeschi: il Giudice non sospende i medici gemelli

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    LECCO – Continueranno a lavorare i medici gemelli Maurizio e Marziano Tedeschi, così ha deciso ieri, venerdì 27 aprile, il giudice Massimo Marcaldo nonostante la richiesta di sospensione da parte del sostituto procuratore della Repubblica Rosa Valotta e ora si aprirà un fascicolo d’inchiesta.

    Il caso dei gemelli Tedeschi è esploso lunedì 30 gennaio dopo la messa in onda dell’inchiesta del giornalista di Striscia la Notizia, Max Laudadio, dalla quale appare che Maurizio Tedeschi, medico di base, oltre a occuparsi dei suoi pazienti si occupava anche di quelli del fratello Marziano consentendogli così di dedicarsi completamente alla sua attività odontoiatrica che svolge in via Petrarca (zona Viale Turati).

    Una decisione, quella presa ieri dal giudice Marcaldo, che trova la piena soddisfazione dell’ avvocato difensore Roberto Tropenscovino, legale dei fratelli Tedeschi: “Inutile dire che sono molto soddisfatto, ma non tanto dall’esito che comunque mi conforta e che conforta anche due professionisti seri come Marziano e Maurizio, ma dal fatto che il Dottor Marcaldo ha preso una decisione molto ponderata che attualmente ci può stare ed è giusto che ci stia respingendo la richiesta di sospensione e questo senza farsi condizionare dal processo sommario e mediatico, riconoscendo la professionalità che ha sempre contraddistinto i fratelli Tedeschi”.

    L’avvocato Tropenscovino torna poi sull’aspetto mediatico: “Non dimentichiamoci che le notizie di gossip finiscono sui giornali, mentre i processi nei tribunali, ma troppo spesso si fa confusione e si dà credito alla televisione per trarre conclusioni di assoluzione o di colpevolezza senza una minima cognizione di causa arrivando a dire quello è un ladro oppure no; ma nella realtà le cose non stanno così. Per questo disapprovo in assoluto queste trasmissioni, come Striscia al Notizia e le Iene perchè fanno processi, senza essere nè giudici nè avvocati, poi magari a volte ci azzeccano ma a volte no e quando il danno è fatto è fatto. A quel punto si faccia direttamente la trasmissione in aula – ironizza Tropenscovino che prosegue – Non vogliamo sentire o leggere una verità distorta dalla televisione che vorrei ricordare non è il vangelo e gli inviati di striscia non sono gli apostoli, ma sono persone che fanno il loro lavoro, bene o male non sta a me dirlo, ma dovrebbero farlo con più attenzione perchè per rovinare la gente ci si mette davvero poco. Tra le tante, ne ho avuto esperienza diretta con la strage di Erba quando i media hanno massacrato Azouz Marzouk (difeso dall’avvocato Tropenscovino, ndr) perchè nero, perchè c’è razzsimo e per altri motivi che non sto ora a rielencare, poi i fatti hanno dimostrato il contrario. Quindi, se i fratelli Tedeschi hanno spagliato pagheranno, altrimenti no, ma non aspettiamo puntata dopo puntata quel che dice Striscia la Notizia”.