Cassa integrazione: continua il calo, non per quella in deroga

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    lavoroLECCO – Confermata la diminuzione della cassa integrazione nel primo quadrimestre 2016 nelle province di Como (-38,6%) e Lecco (-47,5%) rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, in linea con il dato regionale -33,8%, mentre a livello nazionale il calo è modesto -2,4%.

    Riparte però, l’utilizzo della cassa integrazione in deroga nel primo quadrimestre 2016 rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso in tutto il Paese +19,5%, in Lombardia + 146,3%, in Provincia di Como +29,9%, ed è notevole l’incremento della richiesta nel territorio di Lecco +983%.

    E’ quanto emerge dagli ultimi dati diffusi dalla Uil del Lario, che raggruppa le camere sindacali di Lecco e Como.

    Resta, anche se in diminuzione, alto l’utilizzo della cassa integrazione straordinaria nella Provincia di Como (oltre 2.889.000 ore) e di Lecco (oltre 899.000 ore) nel periodo gennaio-aprile 2016 e ciò per il sindacato sta a significare che non è terminato il processo di riorganizzazione delle imprese, e che 4.229 lavoratori a Como e 1.323 a Lecco vivono una situazione di incertezza lavorativa.

    Il settore Tessile nella Provincia di Como (1.571.495 ore cassa straordinaria) incide per il 73% sul totale della cassa integrazione straordinaria, e sono oltre 2.311 lavoratori coinvolti.

    L’analisi della cassa integrazione nei singoli settori produttivi fa emergere la forte sofferenza che vivono le aziende dell’artigianato, dove è aumentata la richiesta di cassa integrazione nel primo quadrimestre del 2016 rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso: Provincia di Como +396%; Provincia di Lecco +1.612%.

    “Questi dati – sottolinea Salvatore Monteduro, segretario della Uil del Lario – dimostrano ancora una volta che la ripresa economica stenta a decollare, e che le piccole aziende sono quelle che fanno più fatica ad uscire dalla crisi, risentendo, queste, maggiormente di una domanda interna dei consumi che stenta a prendere il volo. C’è bisogno di una politica economica di sostegno, attraverso un taglio sensibile delle imposte che gravano sui lavoratori e pensionati, non più rinviabile una netta riduzione strutturale delle aliquote irpef”.