L’addio all’agente Pischedda, anche il capo della Polizia al funerale

Tempo di lettura: 4 minuti
I funerali dell'agente Francesco Pischedda, morto inseguendo un malvivente

 

DUBINO – “Abbiamo perduto un compagno di strada, il padre di una piccolissima bambina, è il momento del dolore”.

Il capo della Polizia, Franco Gabrielli, in persona ha voluto partecipare ai funerali dell’agente Francesco Pischedda, morto a soli 28 anni precipitando nel vuoto insieme al malvivente che aveva appena placcato nel corso di un inseguimento a Colico (vedi articolo).


 

Il giovane poliziotto non ha esitato a mettersi alla calcagna del fuorilegge, un 25enne moldavo anch’esso ora grave in ospedale, scendendo dall’auto di servizio per rincorrere il sospettato. “E’ la cifra di questo ragazzo – ha proseguito Gabrielli – e di chi lavora nelle forze di polizia”. Un orgoglio per il nostro Paese. “Sono d’accordo” ha concluso il capo delle divise blu, giunto appositamente a Nuova Olino per l’ultimo saluto all’agente.

Proprio in questa frazione di Dubino, alle porte della provincia di Sondrio, Francesco viveva con la propria compagna Anna e la figlioletta Nicole, nata meno di dieci mesi fa. Era nato a Imperia, da genitori sardi, del paese di Bosa, da dove sono dovuti partire papà Giovanni e mamma Diana, dopo aver ricevuto la tragica notizia. Anche la nonna Elvira li ha accompagnati nel viaggio verso Lecco.

Franco Gabrrielli, capo della Polizia, accanto al feretro dell’agente Pischedda

Una famiglia allargata ai colleghi della Polizia, a decine hanno preso parte ai funerali odierni, accanto ai parenti di Francesco al suo partner di lavoro, Alberto Necchi, con lui in quella drammatica serata e il cui fratello sacerdote, don Corrado, ha voluto affiancare nel rito don Andrea Lotterio, cappellano delle forze dell’ordine di Lecco, e don Bruno, parroco di Nuova Olonio.

“E’ una tragedia che ha colpito tutta la comunità – ha sottolineato il sindaco di Dubino, Emauele Nonini – Francesco abitava qui da alcuni anni ma si è subito integrato. A Nuova Olonio c’è una piccola comunità di poliziotti, molti dei quali in servizio a Bellano, proprio come lui”.

Il picchetto d’onore ha accolto la salma del 28enne, avvolta nel tricolore, sul sagrato della chiesa, mentre la tromba risuonava nel silenzio del presenti. I vertici non solo della Questura, ma anche dei Carabinieri, della Guardia di Finanza, della Polizia Locale di Lecco, di Procura e Prefettura, della Provincia di Lecco e Sondrio, insieme ai sindaci di Bellano, Colico e Delebio hanno atteso l’arrivo del feretro dell’agente scomparso. Ai funerali anche il comandante regionale della Polstrada, Roberto Campisi e l’alto dirigente Roberto Sgalla, direttore centrale delle Specialità della Polizia di Stato.

“Non ci siamo raccolti qui, oggi, per ricordare una vita spettata ma una vita donata – ha sottolineato Andrea Lotterio intervenendo durante la santa messa – una vita che ha ricevuto amore dai propri genitori, donata a un lavoro che solo la passione può portare avanti. Non è la vita, ma è l’amore che vince la morte”.

La preghiera di San Michele Arcangelo, patrono della Polizia, ha preceduto la partenza della salma verso l’esterno della chiesa, dopo il ricordo di un collega: “Ieri sera hai attaccato ancora più attaccamento e volontà verso questa professione, perché pur potendo restare in macchina, il tuo modo di essere ti ha portato a non restare inerte, rivolgenti in prima persona come sempre hai fatto”.