Cernusco, lo straziante addio a Gioele: “Piccolo uomo, eri più che speciale”

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Funerale Gioele Petza

Anche l’arcivescovo di Milano ha voluto far pervenire alla famiglia un messaggio di condoglianze

I compagni della 2A della primaria: “Sarei sempre con noi”. Il sindaco De Capitani: “Da mamma spero potrete trovare quiete. Non vi lasceremo soli”

CERNUSCO – Fiori bianchi in mano ai compagni di classe della 2 A della primaria. E tante rose, avvolte nella carta, strette vicino al petto degli studenti dell’istituto comprensivo di Cernusco, frequentato anche dalla sorella Giorgia. Gli stessi fiori bianchi, insieme ad alcune rose rosse a comporre un cuore, posizionati sulla piccola bara bianca con a fianco la foto di un angelo sorridente e la scritta “Piccolo uomo, eri più che speciale. Il tuo sorriso raggiante e la gioia con cui hai vissuto non saranno mai dimenticati”.

E’ stato impossibile trattenere le lacrime questa mattina, sabato, durante il funerale del piccolo Gioele Petza, 7 anni, morto dopo alcuni giorni di agonia in ospedale a Bergamo dopo il terribile incidente avvenuto giovedì 6 maggio in via degli Alpini a Merate. L’intero paese si è vestito a lutto, posizionando, così come richiesto dal sindaco Giovanna De Capitani, degli striscioni o dei teli bianchi e azzurri fuori dai davanzali e dalle finestre per testimoniare vicinanza e cordoglio ai genitori Massimiliano e Jenny e alla piccola Giorgia, chiamati ad affrontare un dolore devastante e straziante.

Anche l’arcivescovo di Milano, monsignor Mario Delpini, ha voluto stringersi alla comunità cernuschese, con una lettera rivolta al parroco don Alfredo Maggioni, in cui ha invocato la fede come unico balsamo per alleviare le ferite, ancora aperte e sanguinanti. “Il nostro cuore sanguina perché non è più possibile abbracciare, cantare e suonare con Gioele – ha scritto l’arcivescovo di Milano – . Io prego perché ora canta, gioca e suona in paradiso, mandando dal cielo una carezza per i genitori e i suoi amici”.

Il sindaco Giovanna De Capitani e dopo di lei la dirigente scolastica Francesca Alesci

La funzione religiosa, ospitata nell’ampio giardino dietro la chiesa parrocchiale in modo da permettere a tutti di prendervi parte, rispettando le normative anti assembramento imposte dal Covid,  è stata presieduta dal vicario episcopale, monsignor Maurizio Rolla.

Già presente a Cernusco in occasione dell’ultimo saluto a Federica, studentessa scomparsa a soli 17 anni, ha voluto proprio sottolineare come la comunità cernuschese sia stata ora messa nuovamente alla prova. “In queste circostanze le parole ci muoiono in gola. Di fronte a questo dramma, la comunità ha però bisogno di trovare una strada. Vedere questa bara qui davanti, infatti ci fa tremare di fronte al futuro. Ci interroga su come sia possibile accogliere e sopportare un dolore così. Ci fa capire che non basta nascere o far nascere: nella vita bisogna anche orientarsi, trovare la strada. E l’unica maniera per collocare quanto successo a Gioele è vedere la strada del creatore”.

Monsignor Rolla l’ha riconosciuto. Di fronte a queste tragedie non si può non balbettare, restare e sentirsi impotenti: “Come si fa a consolare la mamma, il papà e la sorella di Gioele? Io non ne sono capace.  Ci vorrà tempo, tanto tempo. Ma quello che possiamo fare tutti fin da subito è cambiare il nostro sguardo non solo quando siamo di fronte al loro dolore, ma nella vita di tutti i giorni, quando siamo a scuola, al lavoro, in coda al supermercato.  Dobbiamo convertirci un poco ogni giorno, altrimenti la nostra vita sarà vana. Lo dobbiamo fare per onorare Gioele”.

Alcuni compagni di classe di Gioele insieme alle insegnanti

Parole profonde a cui hanno fatto seguito, subito dopo la comunione, quelle dirette, sincere e penetranti dei compagni di classe della 2A della scuola primaria di Cernusco. Vincendo la timidezza e la commozione, alcuni compagni si sono avvicinati insieme alle insegnanti al microfono per ricordare quel compagno che ha lasciato purtroppo un banco vuoto nella classe. “Ci davi sempre una mano”. “Giocavamo a un due, tre e stella e ci divertivamo un sacco”. “Adoravi i Pokemon”. “Ci facevi divertire e stupire con le tue magie”. La foto di Gioele è stata messa sulla bacheca della classe e lì resterà per sempre. “Speriamo tu sia in paradiso a giocare con i palloncini”. “Ti vorremo bene per sempre”.

Anche il sindaco Giovanna De Capitani, presente con indosso la fascia tricolore,  ha voluto rivolgere un messaggio di cordoglio alla famiglia, lanciando soprattutto a loro una promessa: “Non vi lasceremo soli. Il nostro paese era per Gioele il suo mondo tra scuola, parco giochi, biblioteca e oratorio. Da mamma vorrei che i genitori possano trovare la quiete. Noi saremo al vostro fianco”.

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