Civate, sventata la rapina in banca: in carcere 2 pregiudicati

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    Gli arrestati Antonio Baio e Cazzaniga Floriano
    Antonio Baio e Cazzaniga Floriano
    Antonio Baio e Cazzaniga Floriano

    CIVATE – Sono italiani ed entrambi hanno precedenti penali i due malviventi arrestati intorno alle 13 di martedì dai carabinieri al termine della rapina alla Deutsche Bank di Civate.

    Si tratta di Floriano Cazzaniga, classe 1965 nato e residente a Desio, e di Antonio Baio, 46enne nato in provincia di Taranto ma residente a Sesto San Giovanni ed attualmente sottoposto ai domiciliari.

    Erano da poco passate le 12.40 quando sul centralino del Comando provinciale dell’Arma è giunta una chiamata da un cittadino (leggi il suo racconto) che segnalava all’operatore la presenza di due persone sospette all’interno della banca.

    Immediatamente è scattata l’allerta alle pattuglie del Radiomobile della Compagnia di Lecco e della stazione di Valmadrera, oltre che l’attivazione del personale in borghese del Nucleo Operativo della Compagnia di Lecco e del nucleo investigativo provinciale.

    Arrivati quindi con numerosi equipaggi rapidamente sul posto, dove nel frattempo era giunto anche personale della Questura di lecco, i Carabinieri hanno preso contatto con il testimone, verificando che non vi fossero complici all’esterno e che nessuno avesse ancora lasciato la filiale dell’istituto di credito.

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    L’area è stata circondata e gli accessi alla banca isolati; i militari sono rimasti in attesa di poter intervenire per garantire la massima sicurezza per tutte le persone presenti nell’istituto.

    I carabinieri si erano appena posizionati quando hanno notato del movimento dietro la vetrata: pochi secondi e la porta della banca si è aperta ed i due malviventi hanno imboccato l’uscita.

    Fulmineo l’intervento dei militari che sono balzati sui rapinatori, bloccandoli e disarmandoli. Uno dei due delinquenti era armato di uno “spadino” costruito artigianalmente mentre l’altro aveva in mano una pistola, solo successivamente risultata essere una fedele riproduzione di una Beretta mod. 92 priva di tappo rosso.  Una volta immobilizzati i rapinatori, i carabinieri hanno quindi fatto ingresso nella banca, dove hanno trovato impiegati e clienti rinchiusi in un ufficio, con le mani legate mediante delle fascette di plastica.

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    Dalla sintetica ricostruzione dei militari emerge quindi che i rapinatori, raggiunta la filiale, siano entrati travisati con delle maschere in gomma e sotto la minaccia dell’arma, si sono fatti consegnare il denaro immediatamente disponibile, ovvero 2.400 euro in contanti e banconote estere per circa 1700 euro.

    civate_rapinaSubito dopo, allarmati anche da una telefonata di controllo effettuata dai carabinieri della Centrale operativa di Lecco, avrebbero deciso di rinchiudere le persone presenti in un ufficio e di uscire dalla filiale, dove forse non si aspettavano di trovare gli uomini dell’Arma già pronti a bloccarli.

    L’intera refurtiva è stata subito recuperata e restituita alla filiale. Poco distante dalla banca i carabinieri hanno rinvenuto anche l’auto usata dai rapinatori per raggiungere l’obiettivo, con la quale sarebbero poi fuggiti: si tratta di una Lancia Musa rubata ieri a Torino, il cui furto era stato denunciato al commissariato della città piemontese.

    I due pregiudicati, accusati di rapina aggravata e sequestro di persona, sono stati associati al carcere di Lecco, a disposizione del sostituto procuratore della Repubblica, dott. Preteroti.