Corruzione nella sanità, indagati anche tre medici lecchesi

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    MONZA – Anche tre medici lecchesi risultano coinvolti nell’inchiesta ‘Disturbo’  della Guardia di Finanza di Milano su presunti illeciti in ambito sanitario.

    Si tratta di Davide Cantù, medico di Lecco sottoposto agli arresti domiciliari, Michele Bonanomi di Merate e Olga Fraschini di Lecco, questi due indagati a piede libero.

    Fanno parte delle 21 persone attenzionate dall’indagine svolta dal Nucleo di Polizia Tributaria di Milano e coordinata dalla Procura della Repubblica di Monza, che avrebbe svelato “un articolato meccanismo corruttivo – scrivono gli inquirenti – ideato e realizzato dai rappresentanti di una società produttrice di protesi, con il coinvolgimento di diversi medici chirurghi specialisti in ortopedia”

    Medici che opererebbero presso strutture sanitarie private accreditate con il Servizio Sanitario Nazionale, nonché di medici di base. Un sistema corruttivo che da Policlinico di Monza si sarebbe allargato ad altre regioni, oltre alla Lombardia, anche Toscana, Emilia, Piemonte e Campania. Quattordici le misure cautelari eseguite dai finanzieri. Le accuse vanno dalla corruzione all’associazione per delinquere. Ivano Caracciolo, indagato nel procedimento penale che aveva portato all’applicazione dell’obbligo di dimora, ha ottenuto successivamente la revoca della misura cautelare in atto, per totale mancanza dei gravi indizi di colpevolezza. Lo comunicano i suoi legali.

    Al centro dell’inchiesta la Ceraver Italia: medici e chirurghi l’avrebbero favorita acquistando protesi ortopediche a spese del sistema sanitario, m0ltiplicando gli interventi, questo per “aumentare gli utili” della multinazionale “anche a discapito della salute pubblica” in cambio di denaro, viaggi, partecipazioni a congressi e cene in ristoranti di lusso.