Dal Lecchese un messaggio di pace e cooperazione tra i popoli

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Giovanni Priore e Marta Comi durante la conferenza stampa in Acel Service a Lecco
Giovanni Priore e Marta Comi durante la conferenza stampa in Acel Service a Lecco

LECCO – “Per imparare a donare non serve molto. A noi è bastato guardare tutto quello che abbiamo con gli occhi di chi sta dall’altra parte del mondo, dove una qualunque delle nostre cose può diventare una grande opportunità”. Comincia così il messaggio lanciato dal Comitato lecchese per la pace e la cooperazione tra i popoli in occasione della campagna di sensibilizzazione attuata grazie allo stanziamento di 12.000 euro da parte di Acel Service.

L’iniziativa è stata presentata venerdì 4 aprile proprio nella sede lecchese di via Amendola della società. “Riceviamo numerose proposte di sponsorizzazione – ha detto il presidente, Giovanni Priore – ma siamo soliti selezionare quelle in cui crediamo maggiormente e che valorizzano le persone del nostro territorio che dedicano tempo, impegno e attenzioni in particolare alla solidarietà. Proprio in quest’ottica siamo ad esempio intervenuti di recente a sostegno della Caritas per garantire un pasto giornaliero ai più poveri”.

“Il Comitato per la pace e la cooperazione tra i popoli – ha aggiunto Priore – opera attivamente proprio sul fronte della solidarietà e per questa ragione auspichiamo pieno successo all’iniziativa portata avanti in queste settimane”.

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A entrare nel merito della campagna di sensibilizzazione è stata Marta Comi. La presidente del Comitato, al quale aderiscono 25 Comuni e 23 associazioni della provincia di Lecco, ha innanzitutto ricordato scopi e finalità dell’ente, che si occupa di favorire, sostenere e finanziare progetti di cooperazione decentrata allo sviluppo, dunque di solidarietà internazionale.

“Mettiamo le nostre realtà territoriali in collegamento con quelle dei Paesi più poveri del mondo – ha detto Marta Comi – e nella campagna di sensibilizzazione che abbiamo da poco lanciato lasciamo per così dire la parola alle cose più semplici e abituali di ogni giorno quali ad esempio un cestino, un’aiuola, una fontanella, lo scaffale di una biblioteca o un palo della pubblica illuminazione”.

“In ciascuno di questi oggetti è racchiuso un messaggio importante – ha aggiunto – e la considerazione che ne deriva è appunto che per imparare a donare non serve molto. I progetti portati avanti sono indirizzati a garantire alcuni tra i diritti fondamentali della persona e a favorire di riflesso la crescita di un’intera comunità. Siamo attivi da 12 anni ma finora abbiamo lavorato un po’ nell’ombra. Adesso riteniamo sia giusto far conoscere il nostro operato e far capire che un gesto di solidarietà può costare davvero poco se soltanto si pensa che con l’equivalente di un piccolo oggetto del nostro quotidiano possiamo contribuire a finanziare un grande progetto di solidarietà per i Paesi del Sud del mondo”.

DSC_1024Marta Comi ha quindi specificato che “il Comitato finanzia ogni anno quattro progetti di cooperazione internazionale, oltre a promuovere sul territorio attività destinate a far crescere la cultura dell’accoglienza e dell’apertura alla mondialità”.

Tra i progetti attualmente in fase di realizzazione sono stati ricordati quello per la depurazione dell’acqua contaminata dall’arsenico in Bangladesh per una comunità di 300mila persone promosso in collaborazione con il Coe, quello per la formazione a un’agricoltura sostenibile e per l’accesso alle risorse idriche in Niger con “Les Cultures”, il sostegno alle associazioni che si battono per i diritti dei contadini “senza terra” in Ecuador e il progetto portato avanti in Kenya con l’associazione “Mehala Onlus” con l’obiettivo di realizzare una nuova soluzione sostenibile per preservare l’acqua piovana in un’area semiarida del Paese.

“Partendo dai solchi scavati dalla pioggia sulla collina Dakakate – ha detto la responsabile del Comitato – si è realizzato un bacino di raccolta con quattro serbatoi, in parte interrati, da cui l’acqua raggiunge altri serbatoi esterni, che rappresentano un punto di accesso all’acqua pulita per l’intera comunità locale”.

DSC_1023La campagna di comunicazione presentata in Acel Service si propone in definitiva di provocare i cittadini e di incuriosirli attraverso una segnaletica che non può non far riflettere: la fontanella pubblica evoca così il bacino di raccolta dell’acqua piovana, l’aiuola di un paese un orto da coltivare e così via.

L’iniziativa si concluderà a Lecco sabato 12 aprile con un “flash mob” a sorpresa previsto – nella fascia oraria compresa tra le 15 e le 17 – sul lungolago, in piazza XX Settembre e in piazza Cermenati.

“Per saperne di più – ha tenuto a sottolineare Marta Comi – sia sull’attività e sui progetti del Comitato sia sull’evento del 12 aprile basta andare sul sito Internet www.comitatopacelecco.org”.

Ciò che più conta è ora diffondere il messaggio di pace e cooperazione tra i popoli, senza dimenticare – come ha tenuto a sottolineare in sede di conferenza stampa Giovanni Priore – che il volontariato “è da noi una meravigliosa quanto preziosa ricchezza diffusa”.