Dolore per la morte di Matteo, la scuola: “Vicini alla famiglia”

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L’ingresso dell’Enaip di via Caduti a Fossoli di Lecco, a destra il volto di Matteo Pigazzi

 

LECCO – “Siamo tutti affranti, studenti e docenti, la morte di un ragazzo così giovane è davvero una tragedia che ha colpito non solo la famiglia ma la comunità”. E’ il preside Enrico Mauri a parlare a nome della scuola che il giovane Matteo Pigazzi stava frequentando da tre anni, l’Enaip di Lecco, l’istituto professionale dove studiava.

Il 16enne, morto drammaticamente in seguito ad un incidente sulla sua moto a Primaluna, era al secondo anno di operatore elettrico, dopo aver già frequentato il primo anno di riparatore per auto.

“Era un ragazzo sereno, molto pacato, non ha mai avuto problemi dal punto di vista del comportamento in classe. Era migliorato molti in questi anni e stava svolgendo uno stupendo tirocinio. C’era in programma un’assunzione come apprendista, lui avrebbe proseguito con questa formula, lavorando e continuando la sua formazione”.

Il preside Enrico Mauri

‘Piga’, come lo chiamavano gli amici, era stato accolto alle Meles di Corso Matteotti da Massimo Petrella, il papà di Luca, il biker che Matteo assisteva nel campionato di trial.

“Abbiamo assistito alla preghiera lunedì sera e attendiamo di sapere la data dei funerali – prosegue il preside – quando avrà le forze, ci terremmo ospitare nella nostra scuola sua madre, invitarla a fare con noi un giro delle classi e conoscere i nostri ragazzi”.

Sono circa 200 gli alunni che frequentano l’istituto, divisi in tre corsi principali per ottenere la qualifica triennale e il diploma quadriennale di operatore elettrico, autoriparatore e panificatore. La scuola effettua anche formazione continua per adulti, disoccupati e cassaintegrati.

“Stiamo raccogliendo un pensiero da destinare alla famiglia – conclude il preside – sappiamo che è stato dato l’assenso per la donazione degli organi, con questo dono Matteo è come se continuasse a vivere attraverso gli altri”.