Esino senza sindaco, Cgil: “Colmare il vuoto democratico”

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    esino larioESINO LARIO –  Si è svolto nella mattinata di oggi (lunedì) presso il Comune di Esino Lario un primo incontro con il Commissario Prefettizio Dott. Aldo Panebianco  ed una delegazione sindacale dello S.P.I Cgil Centro Lago, richiesto dal responsabile di zona Sergio Fenaroli.

    Alla base dell’incontro ragioni legate innanzitutto alla mancata elezione del Sindaco e di una Amministrazione comunale nelle ultime elezioni Amministrative del 25 Maggio e alle dirette conseguenze sui cittadini della comunità esinese.

    L’approccio dello SPI CGIL è finalizzato alla individuazione delle cause e delle ragioni che hanno determinato questo inaspettato “vuoto democratico” tra la popolazione esinese, popolazione montana forte e solidale, animata da profondi e radicati legami al proprio ambiente ed alla propria singolare storia, forgiata ed operosa in molteplici attività economiche (non ultime quelle culturali con note personalità che l’hanno distinta in questi anni sia in campo nazionale ed internazionale).

    “Si aperta quindi una ferita sul piano democratico, è necessario cogliere questo messaggio di disaffezione, manifestato in modo “silente ed autolesionista” che vogliamo raccogliere e riproporre a tutte le forze politiche sociali ed alle organizzazioni economiche operanti nel territorio” fa sapere Spi Cgil, il cui impegno nel prossimo futuro, in collaborazione col Comm. Panebianco, sarà quello di “ colmare il vuoto determinatosi, collaborando con l’arduo compito che il Commissario Dott. Aldo Panebianco si è apprestato a svolgere sino alla prossima tornata elettorale amministrativa”.

    In quest’ottica sarà promosso nella prima decade di settembre un evento legato ad una produzione tipica di Esino Lario, quella della “patata bianca”, collegato alla filiera ed alla lavorazione dei famosi “ravioli di Esino”, mentre è previsto entro la fine dell’anno un convengo dal titolo “Vivere in montagna, quale futuro?” : preziosa occasione, fanno sapere gli organizzatori, per rilanciare una tematica comune ma ai più sconosciuta, legata al disagio delle popolazioni che vivono in montagna.