Evasori totali: 24 quelli scovati dalla Gdf nel lecchese

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Il comandante provinciale Corrado Loero
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I vertici della Gdf di Lecco. Il luogotenente Maurizio Di Blasi, il tenente colonnello Mario Leone Piccinni, il tenente colonnello Corrado Loero, il tenente colonnello Ettore Ciccone e il capitano Selenia Centi

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LECCO – Oltre 370 verifiche in un anno per contrastare evasione e frodi fiscali che hanno permesso di individuare 37 persone su cui pesa l’accusa di aver commesso reati finanziari e ben 24 evasori totali tra cui 4 professionisti: è quanto emerge dal bilancio dell’attività compiuta nel 2015 dalle Fiamme Gialle di Lecco.

“Spesso quando si parla di evasori totali si tende a localizzare il fenomeno in altre zone d’Italia – ha sottolineato il tenente colonnello Corrado Loero, comandante provinciale dei finanzieri – invece anche Lecco non è esclusa da questo problema che coinvolge dalle piccole attività economiche a professionisti più strutturati”.

Il comandante provinciale Corrado Loero
Il comandante provinciale Corrado Loero

C’era anche chi, per sottrarre i propri redditi al fisco, usufruiva di un software, appositamente confezionato da una società produttrice, in grado di oscurare quote della contabilità che finivano in un archivio “nero”, cancellabile in caso di controlli. Anche questo escamotage è stato scoperto dalla Guardia di Finanza di Lecco nell’operazione “Black Storage” nel corso del 2015 che ha permesso di segnalare diversi professionisti per gravi inadempienze di carattere finanziario.

Tra le frodi fiscali più frequenti vi è senza dubbio l’emissione di false fatture per ottenere risparmi illeciti ed è proprio questo il meccanismo utilizzato da un’impresa operante nel settore della pubblicità finita al centro di un’altra operazione che i finanzieri lecchesi hanno portato a termine lo scorso anno, conclusa con il sequestro di beni e disponibilità liquide per un valore di 1,5 milioni di euro.

Lo stesso reato contestato anche ad altre due società scoperte della Guardia di Finanza di Lecco nei mesi scorsi, le quali, attraverso operazioni inesistenti, avrebbero abbassato drasticamente la base imponibile, sovrafatturando servizi effettuati. Il caso aveva attirato l’attenzione dei media nazionali vista la particolarità dei beni sequestrati, tra i quali un castello in Umbria e una Ferrari.

“Negli ultimi anni la Guardia di Finanza punta a controlli sempre meno di masso, termine improprio, e più mirati per contrastare le irregolarità fiscali”.

Un ambito nel quale si insinua la criminalità e non a caso nel 2015 i finanzieri lecchesi hanno compiuto sequestri per ben 4 milioni di euro e avviate proposte di sequestro per altri 20 milioni. “Aggredire i patrimoni illeciti è il modo migliore per stroncare le attività criminali che danneggiano l’economia di un territorio”.

Riguardo ai reati fallimentari, sono stati compiuti 57 approfondimenti di natura valutaria per sospette movimentazioni di denaro.

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