Frana di M.te Marenzo Sfollati fuori di casa per 2 mesi

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MONTE MARENZO – 60 giorni, ovvero due mesi, per ripristinare le condizioni di sicurezza della montagna e quindi consentire alle 120 persone sfollate di rientrare nelle rispettive abitazioni. E’ quanto ha comunicato in serata durante una riunione fiume dal sindaco di Monte Marenzo Angelo Giovanni Cattaneo alle famiglie che, da venerdì, in seguito alla frana, sono state costrette a lasciare le proprie abitazioni.

Ora, se da un lato il problema frana è stato circoscritto con Rfi, Regione Lombardia e comune che si sono già messi la lavoro per mettere in sicurezza il masso pericolante e l’intera zona interessata dalla frana, è chiaro che emerge un secondo problema, decisamente più delicato: dove mettere per circa due mesi le numerose famiglie sfollate?

“L’auspicio – spiega l’assessore provinciale alla Protezione Civile Franco De Poi – è che riescano a trovare ospitalità da amici e parenti. E vero che due mesi non sono due o tre giorni e quindi è più difficile, ma non v’è dubbio che sarebbe per tutti una soluzione ottimale. Per coloro che invece non riusciranno a trovare questo tipo di sistemazione, ci sono due possibilità: una, a mio avviso non percorribile non tanto per la capacità della Protezione Civile ma per una questione di ‘condizioni umane’ ed è quella di istituire una tendopoli; la seconda soluzione, è quella di accomodare le famiglie in alberghi e appartamenti comunali. In questo secondo caso, anche se non tutti potranno essere vicini a scuole, asili e posti di lavoro, sicuramente avranno condizioni di migliori”.

Il sindaco in queste ore sta facendo un vero e proprio censimento per capire quanti avranno necessità di trovare una sistemazione.

Sul fronte del ripristino, Rfi provvederà, attraverso le ditte appaltatrici che già lavorano, ad ancorare il sasso alla montagna, soluzione che è risultata essere la migliore “in quanto toglierlo – prosegue De Poi – oltre a comportare una tempistica maggiore, potrebbe causare ulteriori problemi di stabilità del punto franoso. A questo intervento seguirò la risistemazione delle reti paramassi che stanno a protezione della frazione di Levata”.

Per quanto riguarda la linea ferroviaria invece, se tutto andrà per il meglio, entro una quindicina di giorni verrà ripristinata. Intanto è in funzione un servizio di bus navetta del quale si possono avere informazioni recandosi in stazione a Calolzio o informandosi direttamente da Trenord.

Infine, stando ad una stima molto approssimativa e non ufficiale, l’intervento per la messa in sicurezza della zona richiederà un investimento di circa 150mila euro.

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