Gelataio massacrato di botte a Belledo, giovani accusati di tentato omicidio

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Le immagini della violenta lite finita nel pestaggio del gelataio di Belledo

Agli arresti domiciliari i giovani violenti, accusati di tentato omicidio

 

LECCO – “Una violenza di una ferocia inaudita. E’ mancato veramente poco al peggio, è stato un caso che non sia finita diversamente”. Il capo della Squadra Mobile, Danilo Di Laura, non ha altre parole per descrivere l’aggressione messa in atto da tre giovani lecchesi la notte dello scorso 29 agosto davanti alla gelateria Serendipity di via Turbada (l’articolo precedente) di cui due ora agli arresti domiciliari con l’accusa di tentato omicidio.

Proprio oggi, giovedì, dopo l’interrogatorio di garanzia, il giudice ha confermato la misura cautelare nei confronti dei due maggiorenni, autori del pestaggio ai danni di tre adolescenti e del proprietario della gelateria, finito all’ospedale con seri traumi, oltre che della moglie e della figlia di quest’ultimo, entrambi intervenuti per fermare la violenza contro le tre vittime.

Edoardo V., classe 1999, e Aurora P., classe 2000, entrambi nati e residenti a Lecco, e la sorella di quest’ultima (17enne la cui posizione sarà affrontata dal Tribunale dei Minori) , quella sera si sarebbero presentati davanti al locale con intenzioni bellicose e, secondo gli inquirenti, alterati dall’uso di alcol.

I dirigenti della Questura, Tommaso Perlini (Volanti) e Danilo Di Laura (Squadra Mobile)

“Hanno deciso di iniziare il litigio con le tre ragazze – sedute all’esterno della gelateria – le loro vittime non hanno in alcun modo cercato lo scontro” ha raccontato Di Laura, affiancato dal dirigente della Squadra Volante, Tommaso Perlini.

Il titolare della gelateria, Maurizio Rusconi, udendo le urla delle giovani ha deciso di intervenire, “non si aspettava tanta violenza – ha proseguito Di Laura – hanno atterrato un uomo di 60 anni, il ragazzo gli stringeva le mani al collo mentre la maggiore delle sorelle lo ha colpito circa quattordici volte”.

Sono le immagini della videocamera di sorveglianza della stessa gelateria a raccontare l’efferatezza dell’episodio. “Pugni senza sosta, una violenza inaudita” aggiunge il capo della Squadra Mobile.

Maurizio Rusconi è stato trasportato all’ospedale con la frattura delle ossa nasali, dello sterno e delle costole. “Ha rischiato seriamente di perdere la vita, perché è rimasto sotto la pressione della mani del ragazzo per più di un frangente” e quando la figlia del commerciante, insieme alla moglie, ha cercato di strappare il padre alla furia dei violenti ha ricevuto un pugno al volto che le ha fracassato gli occhiali. “Solo quest’ultima, dicendo che sarebbe arrivata la Polizia, è riuscita così a far riprendere gli aggressori dal quel trans di violenza facendoli allontanare” prosegue Di Laura.

I primi ad intervenire sono stati gli agenti della Squadra Volante che ha raccolto le informazioni dai testimoni e ha fatto un primo quadro della situazione, poi le indagini sono state portate avanti e conclude dalla Squadra Mobile

Tentato omicidio

L’accusa è delle più gravi, “è stata una nostra richiesta – sottolinea Di Laura – per l’efferatezza con cui si sono svolti i fatti e che avrebbero potuto avere conseguenze ancor più drammatiche”.

Un parallelo evocato dal dirigente della Questura è il caso di Colleferro, dove il pestaggio di un giovane si è concluso in tragedia. Il tribunale di Lecco, nel valutare la posizione dei violenti ha concesso gli arresti domiciliari per la loro giovane età e perché sostanzialmente incensurati (solo il ragazzo aveva un precedente per droga).

Nessun pentimento

Nessun pentimento, almeno per ora, da parte dei ragazzi: la maggiore delle sorelle ha presentato anche una denuncia per aggressione che lei avrebbe subito da parte del gelataio. “Le immagini sono inequivocabili” secondo il capo della Squadra Mobile. La giovane dovrà rispondere anche di calunnia.

“Queste devono essere una città e una provincia sicura – conclude Di Laura – impegneremo tutte le nostre risorse per far sì che fatti di violenza inaccettabili come questi non restino impuniti”.