Giarletta e Artusi, i due volontari del soccorso morti in Grignetta

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LECCO –Solo lunedì era rientrato dalla Patagonia con i compagni di cordata Manuele Panzeri e Tommaso Lamantia. Giovanni Giarletta, 38 anni, lecchese aveva coronato la storica impresa compiendo, dopo 44 anni, la prima ripetizione lecchese della storica “Via dei Ragni” al Cerro Torre.

Ad aspettarli all’aeroporto per festeggiare c’erano gli amici del Soccorso Alpino, bottiglia e bicchieri in mano, sorrisi e forti abbracci.

Nessuno mai, si sarebbe immaginato, a pochi giorni del quel momento magico, di dover piangere la sua tragica morte.

Giovanni Giarletta, 38 anni lecchese, morto travolto dalla valanga in Grignetta

Con lui, quest’oggi, venerdì, ha perso la vita Ezio Artusi, 41 anni, valsassinese di Introbio, sposato, papà di due bambini, anche lui volontario del Soccorso Alpino animato da una passione per la montagna smisurata. Persona conosciutissima in Valsassina e non solo.

Entrambi stavano risalendo un canale sul versante Est della Grigna Meridionale, il così detto Canale del Sasso Incastrato, quando una slavina li ha travolti. Una zona che, soprattutto il valsassinese Artusi, conosceva come le sue tasche. 

Una tragedia che lascia sconforto, amarezza e incredulità nella grande famiglia del Soccorso Alpino e in tutto il mondo alpinistico lecchese. Proprio questa sera era stata organizzata una festa nella sede del Gruppo Gamma di Lecco per celebrare la storica impresa appena compiuta sulla vetta argentina da Giarletta, Lamantia e dall’amico “Gamma” Manuele Panzeri, 46 anni di Ballabio, che era con lui anche oggi, in questa drammatica giornata.

Ezio Artusi, 41 anni, di Introbio

E’ stato proprio Panzeri, guida alpina, che li precedeva con un cliente, a dare l’allarme dopo aver intuito che qualcosa non era andato per il verso giusto.

Un destino assurdo li ha colti su una delle vette più amate del lecchese. Là dove più e più volte si erano inerpicati per salvare le vite di altre persone, hanno perso tragicamente la vita, ed è toccato agli stessi compagni del Soccorso Alpino recuperare le loro salme.

Giarletta, residente in via Cairoli, informatico di professione, era stato da poco nominato vice capostazione della stazione di Lecco del CNSAS e solo lunedì ci aveva raccontato la sua avventura al rientro dalla Patagonia.

Un alpinista esperto proprio come Ezio Artusi, valsassinese doc e da molti anni soccorritore alpino. Chi conosceva Ezio ricorda di lui il carattere grintoso e forte e una passione per la montagna e l’alpinismo che lo portava ad allenarsi quasi tutti i giorni sulle vette lecchesi. Un infaticabile dal cuore grande.

Per il Soccorso Alpino lecchese due lutti che seguono quello dello scorso giugno quando a morire tragicamente era stato il delegato Gian Attilo Beltrami, deceduto nel corso di un’ascensione al Mont Dolent, sul massiccio del Monte Bianco.

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