Gli incendi nei boschi comaschi, bilancio tragico, bruciati 400 ettari

Tempo di lettura: 2 minuti
Il fronte dell’incendio di Tavernerio fotografato lunedì sera da Dolzago

 

TAVERNERIO – “Una battaglia impari”. Così il tentativo di spegnere le fiamme è stato definito da Stefano Casartelli, coordinatore dei volontari antincendio boschivo del Triangolo Lariano, impegnati da oramai cinque giorni, insieme ai Vigili del Fuoco e alla Protezione Civile, sul vasto incendio che da venerdì scorso brucia incessantemente i boschi di Tavernerio.

Il bilancio è tragico: si parla di un fronte gigantesco lungo tutti i versanti della dorsale Boletto-Bolettone, e di almeno 200 ettari di bosco devastati dal fuoco. A cui si aggiungono quelli distrutti a Veleso, alle pendici del Monte San Primo, in fiamme da domenica pomeriggio (la stima è anche in questo caso di circa 200 ettari, per un totale di 400 ettari di bosco bruciati. E l’incendio è ancora attivo).

Da sabato sono in azione anche i mezzi aerei, elicotteri e Canadair, ma il forte vento degli ultimi giorni e l’eccezionale secchezza della vegetazione dovuta alla prolungata siccità hanno aiutato le fiamme ad espandersi con maggior vigore, rendendo quasi nulli gli sforzi dei numerosi volontari, giunti anche dalle vicine Province di Lecco e Monza.

VIDEO

 

Oggi è un altro giorno di lavoro per loro, in attesa che arrivi la pioggia, purtroppo prevista non prima di domenica. Proprio la pioggia, spiega Casartelli, è l’unico rimedio al fuoco sotterraneo, responsabile della ripresa delle fiamme nella nottata di sabato: “L’incendio sotterraneo è la minaccia più grande perchè è capace di avanzare per metri e metri sottoterra per poi incendiare le zone non ancora bruciate in superficie e far così ripartire l’incendio“.

L’incendio visto da Casatenovo martedì mattina

Aggiornamenti su ErbaNotizie.com