Il capocantoniere scampato al crollo: “Abbiamo avvisato di chiudere la strada”

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    Tindaro Sauta, capocantoniere Anas
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    Il capo cantoniere Tindaro Sauta, scampato al crollo del viadotto

     

    LECCO – “Ho visto il viadotto che crollava, l’unica cosa che sono riuscito a fare era scappare di corsa. Ho visto la macchina che era caduta, c’era marito, moglie e bambina. ho cercato di aiutare loro perché sembrava che la macchina prendesse fuoco, l’unica cosa di cui sono preoccupato al momento erano quelle tre persone”.

    E’ la testimonianza drammatica di Tindaro Sauta, capo cantoniere Anas, che dal pomeriggio vigilava sul sovrappasso della Statale 36 tra Annone e Suello, crollato alle 17.20 circa, alcune ore dopo l’arrivo sul posto del personale Anas. Il responsabile ricostruisce quel pomeriggio.

    IL VIDEO

     

    “Sul posto eravamo io e la squadra di manutenzione, avevamo una corsia chiusa e trecento metri più su la Stradale bloccava il traffico. Con l’arrivo della Polizia Stradale abbiamo subito detto ‘facciamo le verifiche del caso’ per evitare che i calcinassi cadessero su qualche macchina – ha raccontato – Ho avvisato i miei superiori che sono partiti da Milano per fare un sopralluogo. La Stradale attraverso centrale operativa ha chiamato la Provincia dopodiché sono arrivati due funzionari della Provincia. Io gli ho detto subito che secondo me era da chiudere subito, la struttura non la vedevo molto stabile. La stradale si è sganciata dopo che quelli della Provincia gli avevano detto che sarebbero andati a prendere i materiali per chiudere. Alle 5.20 circa è caduto il viadotto e non era stato ancora chiuso”.

    “Sopra passava il trasporto eccezionale, se hanno le autorizzazioni possono passare”. Se la strada fosse stata chiusa subito si sarebbe evitata la tragedia? “Probabilmente si. Io avevo indicato la chiusura”.

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