Imbrattato di scritte il centro sociale di Germanedo

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    Il centro civico imbrattato di scritte

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    LECCO – Amara sorpresa, giovedì mattina, per gli utenti e il personale del centro sociale di Germanedo che hanno trovato la struttura riempita di scritte sui muri esterni che, ignoti imbrattatori, hanno lasciato nella notte appena trascorsa.

    Scritte contro il fascismo e contro l’associazione Orizzonte Ideale Lecco che, proprio per giovedì sera nei locali di via dell’Eremo, aveva organizzato un evento benefico in favore della popolazione ucraina del Donbass.

    Lo scorso 29 ottobre, l’associazione aveva dovuto rinviare l’evento, previsto a San Giovanni, sempre a causa di scritte minacciose sui muri apparse dell’oratorio, dove si sarebbe dovuto tenere l’evento alla presenza anche di Vittorio Nicola Rangeloni, valassinese che si è unito nei mesi scorsi alle milizie separatiste dei filorussi, vivendo in prima persona il conflitto in Ucraina.

    “Sicuramente l’evento lo faremo – spiega Alberto Andreotti di Orizzonte Ideale – queste persone si sono dimostrate ancora una volta  gli incivili che sono, pensando che sia lecito danneggiare un luogo pubblico, di tutti, solo perché secondo loro questa iniziativa non deve svolgersi.  Il contesto istituzionale che ci è stato concesso dal Comune è la dimostrazione che si tratta di un evento meritevole, stiamo parlando di una raccolta fondi per un orfanotrofio”.

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    La contestazione a questo evento benefico è dovuto allo scenario politico che si è venuto a creare con il conflitto nell’Ucraina dell’est, tra l’esercito ucraino e i separatisti filorussi  e alla natura politica dell’associazione Orizzonte Ideale, della quale fanno parte alcuni esponenti della destra lecchese.

    Una contestazione che oggi “regala” a tutti i lecchesi un centro civico rovinato da scritte che dovranno essere ripulite, con costi per tutta la collettività:

    “E’ stato deturpato un bene comune fruito dai giovani, dalle associazioni che lì hanno sede e da una parte degli uffici dei servizi sociali. Un gesto grave e inaccettabile per l’amministrazione comunale – tuona l’assessore alla Cultura, Simona Piazza – Non entriamo nella questione politica, ma esistono forme democratiche per esprimere il proprio dissenso, in modo non violento e senza rovinare un bene che è di tutti”.

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