La Forestale chiude
il “lager” di Vignola, sequestrati i cani

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GALBIATE – Ci sono voluti anni (dal 2009 il caso è all’attenzione dei media) e finalmente lunedì la Guardia Forestale ha messo la parola fine alla vicenda del canile “lager” di Vignola: tre segugi, due maschi e una femmina sono stati posti sotto sequestro e trasferiti al canile sanitario dell’ASL.

Sono stati allontanati da quel terreno della località galbiatese dove erano detenuti in un’immobile in rovina, “in condizioni igieniche e sanitarie pessime, niente cibo, niente riparo, niente cure mediche” come denunciato dagli enti animalisti e in particolare da Deborah Passetti, volontaria che in prima persona ha monitorato la situazione, rivolgendosi agli enti competenti e alla stampa, smuovendo il mondo affinché per quei cani ci fosse un altro destino.

Lunedì mi sono recata a fare loro visita – spiega – e ho visto che uno dei tre aveva dei tagli aperti sul corpo e l’altro una gamba gonfissima che non riusciva nemmeno a camminare. E’ stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso: ho allertato nuovamente la Forestale che in serata si è accertata della segnalazione ed ha effettuato il sequestro”.

A dicembre dello scorso anno, l’ASL aveva già trasmesso la documentazione relativa alle condizioni dei cani alla magistratura ma ancora non era stato preso un provvedimento per risolvere la situazione. Diverse sarebbero state le multe elevate invano dalla Polizia Locale nei confronti del cacciatore padrone dei cani e solo un mese prima, come pare accadesse spesso, i tre segugi erano stati visti vagare per le strade vicine fino a raggiungere Garlate, dove avevano assalito e ucciso un gatto sotto gli occhi impotenti del proprietario del felino (vedi articolo).

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“Avevano fame e fuggivano in cerca di cibo – spiega Daniela –da quando abbiamo iniziato a portare loro da mangiare tutti i giorni hanno smesso di vagabondare. Alcuni dei tagli riportati dal cane che ho trovato ferito sono stati causati dai morsi dell’altro maschio, perché a quanto sembra la femmina era in calore. Mi chiedo, una femmina non sterilizzata insieme a due maschi per tutti questi anni, difficile non pensare che non ci siano state cucciolate e a quel punto bisognerebbe chiedersi dove sono finiti i cuccioli”.

Negli ultimi tempi Debora Passetti è stata affiancata dall’associazione UGDA e dalla sua responsabile Paola Suà, che l’ha supportata nella battaglia per salvare i cani di Vignola interessando anche il Ministero della Salute.

“Ringrazio loro e la Guardia Forestale per aver lavorato per risolvere la situazione – conclude l’animalista – sono contenta che i cani siano stati sequestrati, meno invece per le tempistiche. Si sarebbe potuto fin da subito attuare un sequestro immediato, le condizioni c’erano e invece si è atteso altro tempo. Ora spero che i cani non vengano ridati a queste persone e che anzi sia impedito loro di averne altri. ”

VEDI ANCHE: Galbiate. “Un canile lager”, l’ASL avvisa il magistrato

vignola cani