La strada della coca: ecco i luoghi dello spaccio in SS36

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    LECCO – Le vie delle cocaina, nel lecchese, hanno trovato negli ultimi anni il loro snodo principale: la Statale 36, che dall’area milanese conduce fino alle porte della provincia di Sondrio, una strada che permette ai pusher di darsi appuntamento con i clienti e garantirsi una facile via di fuga per scappare dalle forze dell’ordine.

    A testimoniarlo sono due operazioni della Polizia di Stato, denominate “Speed” (1 e 2), che hanno permesso di sgominare diversi gruppi di spaccio, soggetti di nazionalità marocchina e clandestini sul territorio italiano, che utilizzavano le piazzole della “super” come punto d’incontro per lo scambio.
    Il cliente chiama, lo spacciatore gli dà appuntamento, avviene l’incontro nell’area di sosta o allo svincolo della statale e lo scambio, spesso e volentieri direttamente dalle auto, con il passaggio di droga e soldi dai finestrini delle vetture.

    Civate, Suello e Annone, Bosisio, Rogeno e Molteno, Garbagnate Monastero, Costa Masnaga, Nibionno sono gli svincoli nel tratto lecchese della SS36 che con maggiore frequenza venivano scegli dai pusher per cedere lo stupefacente.

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    Lo spaccio nel lecchese era solo però l’ultimo snodo del giro di spaccio: i pusher, domiciliati nell’hinterland di Milano, sfruttavano tutta la tratta della super, partendo da Cinisello Balsamo fino a raggiungere gli svincoli lecchesi.

    Luoghi di spaccio delle cinque “batterie” di spacciatori scoperte dalla Polizia erano situati anche lungo le strade della provincia di Como, nei comuni di Cantù, Merone, Arosio, Inverigo, Carugo e Mariano Comense.

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    L’inchiesta della Polizia di Stato ha portato a 19 ordinanze di custodia cautelare, di cui 14 eseguite, e all’individuazione di centinaia di clienti. 

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