L’addio all’agente Inferrera. “Ciao Salvatore, onesto e corretto”

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LIERNA – “Il nostro amico Salvatore era arrivato sul Lario dalla bellissima isola di Sicilia per articolare tutta la sua vita tra la famiglia e il lavoro, svolto dapprima a Lierna e successivamente a Mandello. In Sicilia vive sua madre, alla quale lui telefonava quotidianamente, anche più di una volta al giorno. E oggi mamma Maria è qui, perché è una madre coraggiosa”.

Don Marco Malugani, parroco di Lierna, ha salutato con queste parole Salvatore Inferrera, l’agente di polizia locale sposato e padre di due figlie morto all’età di 57 anni.

Salvatore Inferrera
Salvatore Inferrera

Al rito funebre, celebrato martedì 3 maggio nella parrocchiale intitolata a Sant’Ambrogio, il sacerdote ha premesso che “se moriamo con Cristo noi vivremo anche con lui” e ricordato che “il Signore, la cui fedeltà nei nostri confronti è per sempre, ci invita a non lasciar spegnere la lampada della nostra fede”.

Nelle prime file, ad ascoltarlo, i familiari dell’agente e i sindaci di Mandello e Lierna, Riccardo Fasoli e Edoardo Zucchi. Poi tanti vigili, di ieri e di oggi, altri pubblici amministratori e numerosi dipendenti del Comune di Mandello, dove Inferrera aveva prestato servizio presso il comando di polizia locale per ben 25 anni.

Appena sotto i gradini dell’altare un gruppo di volontari del Soccorso degli alpini, con il labaro dell’associazione. Accanto alla bara il gonfalone del Comune di Mandello.

“Ricordo quando Salvatore ha accompagnato sua figlia Maria all’altare il giorno delle nozze”, ha affermato all’omelìa don Marco, il quale ha poi sottolineato l’importanza del lavoro svolto da Inferrera al servizio della comunità. “Fare il vigile – ha detto – vuol dire tenere gli occhi sempre bene aperti e seguire la strada del buon senso, senza mai sottovalutare il dovere di essere giusti”.

 

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Ricorrendo poi a una serie di metafore legate proprio alla professione svolta da Inferrera, il parroco di Lierna ha ammonito a non cadere nel reato di eccesso di velocità nel giudicare i nostri fratelli e auspicato che la compassione non trovi posto per parcheggiare nei nostri cuori, esortando per contro a non essere eccessivamente lenti nel perdonare.

Prima che la cerimonia religiosa si concludesse Angelo Missaglia, per lunghi anni comandante della polizia municipale di Mandello, a nome dell’attuale comandante Mario Modica e di tutti i vigili ha ricordato l’agente scomparso con parole commosse. “Ciao Salvatore – ha detto – ho il privilegio di rivolgerti un affettuoso saluto. Sei stato onesto e corretto, sempre disponibile anche nei servizi di emergenza o quando si trattava di sostituire qualche collega”.

“Lasci un buon ricordo – ha aggiunto – per la tua integrità di vita e oggi, nel giorno del congedo, stringiamo in un abbraccio i tuoi familiari, ai quali porgo sentite condoglianze”.

Al termine del rito e dopo la benedizione impartita da don Marco, la bara con le spoglie di Inferrera ha lasciato la chiesa portata a spalle dai colleghi dell’agente. All’esterno, il canto dell’Ave Maria e l’ultimo saluto. E l’ultima carezza di mamma Maria al “suo” Salvatore.