L’agente ferito inizia la riabilitazione. Coisp: “Trascurati dallo Stato”

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L'agente Sebastiano Pettinato, gravissimo in ospedale
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I segretari Coisp Francesco Bruno, Franco Maccari, Gaspare Luizza e Francesco De Vito

LECCO – “Sebastiano sta meglio, è uscito dalla rianimazione da una settimana ed ora è in una delicata fase di riabilitazione. E’ cosciente, interagisce con i medici e i familiari, qualcuno dei colleghi è andato a trovarlo. Deve tonificare i muscoli perché è rimasto un mese allettato e presto dovrà subire un nuovo intervento, i medici appaiono ottimisti”.

Apprendiamo le ultime notizie sulle condizioni di salute dell’agente Pettinato dal segretario provinciale del Coisp, Francesco Bruno che lunedì mattina ha accolto in questura a Lecco il segretario regionale e nazionale per l’assemblea generale del sindacato di Polizia. L’occasione è stata un momento per richiamare l’attenzione sull’agente lecchese, 32enne della Squadra Volante, rimasto gravemente ferito durante la fase di arresto di uno spacciatore a Mariano Comense (vedi articolo).

L'agente Sebastiano Pettinato, gravissimo in ospedale
L’agente Sebastiano Pettinato

Un grave episodio che per il sindacato è figlio di una “disattenzione totale” da parte dello Stato sulle condizioni in cui operano le forze dell’ordine. “Sebastiano purtroppo è solo uno dei tanti – ha spiegato il segretario nazionale del Coisp, Franco Maccari – ieri un altro agente è rimasto ferito a Napoli, l’altro ieri a Messina. Ovvio che il nostro lavoro presenta dei rischi, lo si mette in conto ma proprio per questo si dovrebbero predisporre quei mezzi che dovrebbero evitare i contatti fisici”.

Ad esempio, il sindacato chiede che gli agenti siano dotati di taser o di spray al peperoncino per mettere fuori gioco i sospetti in caso di reazione all’intervento della polizia. “Forse se l’agente Pettinato avesse avuto con sé una strumentazione del genere avrebbe potuto fermare il suo investitore evitando di restare ferito – ne è convinto il segretario regionale Gaspare Luizza – quello che vorremmo è anche la cristallizzazione dei protocolli di ammanettamento, insegnati in addestramento ma non presenti in nessun manuale e in nessuna ordinanza ministeriale. Si avrebbero così regole certe su cui basarsi”.

“In una settimana sei feriti solo in operazioni di polizia, feriti che si potevano quasi tutti evitare – ha concluso Maccari – Sembra costi di più un taser che un agente ferito. Lo Stato deve fare la sua parte, non può lasciare chi lo rappresenta in questa roulette russa”.