Le 5° della “De Amicis” raccontano gli esperimenti sull’energia

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    LECCO – Nel mese di aprile gli alunni delle classi quinte della scuola primaria “E. De Amicis” di Lecco hanno incontrato gli esperti dell’Istituto “P. A. Fiocchi” di Lecco Angelo Casertano e Antonio Gatti per approfondire e consolidare le conoscenze relative all’utilizzo dell’energia elettrica delle fonti alternative.

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    Gli alunni hanno partecipato con attenzione ed entusiasmo agli esperimenti proposti, che miravano alla produzione di energia elettrica non solo attraverso l’utilizzo di pannelli fotovoltaici, ma anche con l’ausilio di vegetali, quali limone e pomodoro, buoni conduttori e fonti di energia in grado di far suonare un campanello, far funzionare un orologio e illuminare una lampadina, oltre ad essere fonte di energia per il nostro corpo.

    “Gli esperti dell’Istituto Fiocchi sono venuti in classe per proporci alcuni esperimenti sull’energia alternativa” – hanno raccontato i giovani alunni – Al loro ingresso, la nostra aula si è trasformata in un laboratorio scientifico che ha destato la nostra curiosità: sulla cattedra hanno posizionato una serie di marchingegni collegati con una miriade di fili elettrici colorati e il modellino di un’aula in legno, con il tetto fatto con pannelli solari.

    Gli Esperti ci hanno spiegato che per produrre l’energia che serve quotidianamente per far funzionare gli apparecchi elettrici, le automobili ecc., si possono utilizzare, in alternativa al petrolio, altre fonti come il sole, il vento e l’acqua, che sono “pulite” perché non inquinano.

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    Per effettuare il primo esperimento siamo scesi in cortile con un pannello fotovoltaico collegato a una lampadina. Abbiamo notato che quando il sole colpiva il pannello la luce si accendeva; per spegnerla bastava capovolgerlo.

    Il viaggio nel mondo della chimica è proseguito con esperienze entusiasmanti, nessuno di noi avrebbe mai immaginato che si potesse produrre energia con gli agrumi o con la verdura, ma abbiamo sperimentato che un campanellino iniziava a suonare inserendo due piastrine, una di rame e l’altra di piombo, in un limone o in un pomodoro.

    Molti di noi sono stati maggiormente colpiti dall’ultimo esperimento, dove abbiamo osservato che mettendo i due poli di un circuito elettrico in acqua salata si è creata energia sufficiente per accendere una lampadina; nell’acqua si vedevano emergere delle bollicine prodotte dal flusso degli elettroni.
    Il professor Antonio, un tipo ironico e spiritoso, ha voluto sottolineare che la realizzazione dei materiali con cui abbiamo operato è frutto di un lungo lavoro.

    Che dire…. è stata un’esperienza speciale, sorprendente e istruttiva. È bello imparare divertendosi!”