Addio Carlo Murelli, Leone della Folgore di El Alamein: “Era un padre per tutti noi”

Tempo di lettura: 4 minuti
Carlo Murelli, Leone della Folgore di El Alamein
Carlo Murelli, Leone della Folgore di El Alamein

Lecchese d’adozione, originario di Monza, era uno degli ultimi reduci di El Alamein

Avrebbe compiuto 100 anni il prossimo settembre: “Una guida, amavamo definirlo il nostro mentore”

LECCO – “E’ stato il padre di tutti noi. Un uomo molto dolce, pacato, non faceva mai mancare i suoi consigli. Prima che con le parole, però, i suoi insegnamenti li dava attraverso l’esempio”. E’ grande il cordoglio per la morte di Carlo Murelli, Leone della Folgore di El Alamein, originario di Monza ma trasferitosi a Lecco sul finire degli Anni ’50.

Carlo Murelli, classe 1921, avrebbe compiuto 100 anni il prossimo settembre. A tracciarne il ricordo è l’amico paracadutista Maurizio Chierichetti, membro del collegio dei garanti dell’Associazione Nazionale Paracadutisti d’Italia (Anpdi): “Si è lanciato fino all’età di 65 anni, ma anche quando ha smesso ha sempre accompagnato gli allievi più giovani – racconta -. Persona molto disponibile per tutti noi è stato una guida, come amiamo dire era il nostro mentore“.

Leone della Folgore di El Alamein, 186mo Reggimento 17ma Compagnia, VI Battaglione, Presidente onorario dell’Anpdi e delle sezioni di Lecco e Monza. Era ospite di una casa di riposo nel lecchese con la moglie, di poco più giovane. Carlo Murelli era lucido, sempre di ottimo umore e sempre presente in aeroporto o nelle sezioni lombarde quando si trattava di incontrare gli allievi che ricevevano il brevetto di paracadutismo dopo il corso.

“E’ stata una figura molto preziosa per chi come me ha avuto la fortuna di averlo accanto – continua Chierichetti -. Ci ha insegnato l’obbedienza alle leggi dello Stato, a essere coerenti coi nostri ideali ma anche a fermarci quando le nostre convinzioni potevano ledere i diritti o disturbare la sensibilità di qualcuno. Nelle discussioni aveva una pacatezza tale da incutere molto rispetto. Quando gli chiedevano di comandare gli onori ai caduti lui era solito rendere onore ‘a tutti i caduti di tutte le guerre sotto ogni bandiera’. Anche quando raccontava della guerra e della prigionia nelle sue parole non c’era rancore, era solito dire ‘che la sorte li aveva messi contro ma in fondo erano tutti ragazzi di vent’anni'”.

Carlo Murelli

I soci dell’Anpdi erano molto legati a Carlo Murelli, sovente ascoltavano racconti e aneddoti  della battaglia di El Alamei e di quell’autunno 1942: “Il Progetto El Alamein lo aveva più volte portato nel deserto (l’ultima nel 2013, ndr), fino alla sua postazione di mitragliere, una postazione elevata a circa due metri da terra che lui aveva saputo descrivere nei minimi particolari – racconta Chierichetti che l’aveva accompagnato in Egitto più volte -. Carlo Murelli mancherà molto a tutti noi”.

“Ciao Carlo, riposa in pace tutta la sezione Anpdi Lecco ti porterà nel cuore” hanno scritto dalla sezione di Lecco dell’Anpi. Tra le altre cose è stato impegnato per lunghissimi anni con la CRI e l’AVIS prima a Monza e poi a Lecco. Tutti coloro che volessero porgere un saluto a Carlo Murelli possono recarsi presso la Casa Funeraria Galli in via Della Pergola, 55 a Lecco (fino alle 9 di sabato). Il funerale sarà celebrato sabato 5 giugno alle ore 10.45 presso lo stadio Rigamonti-Ceppi di Lecco.

Par. Carlo Murelli classe 1941

  • Arruolato nel 1941.
    Giunge alla Scuola di Tarquinia nel marzo 1942.
  • Destinato a Rovezzano (FI), in maggio, viene inquadrato nella 17° cp. (Ten. Fonseca e
    successivamente Ten. Piccinni) del 6° Btg (Magg. Taffiorelli).
    In giugno viene trasferito a Ostuni.
  • Il 25 luglio giunge in Africa, aeroporto di Tobruk, con l’ultimo trasporto truppe avvenuto per via aerea. Dopo di Lui i trasporti avverranno via mare.
  • Il 26 luglio viene spedito nel deserto di El Alamein, raggiungerà il settore di Naqb Rala a ridosso del Qaret El Himeimat. Più a Sud solo la depressione di El Qattara.
  • Il 23 ottobre del 1942 il Suo reparto si scontrerà con le divisioni Alleate 7° corazzata e 44°.
  • Nella notte tra il 2 e il 3 novembre avviene il ripiegamento.
  • All’alba di venerdì 6 novembre sarà Lui a sparare, con la Sua Breda, l’ultimo caricatore da 20. Poi alle 16.35, al comando del col. Camosso, i 306 superstiti della Folgore verranno recuperati dagli inglesi con l’Onore delle Armi.
  • In prigionia venne trasferito dal campo dei Laghi Amari, a sud del Cairo, ai campi 310 – 308 – 306 – 304 – 305 – nel diroccato Hotel Berenice di Bengasi e quindi ad El Agheila fino al rientro in Patria avvenuto nel settembre del 1946 dopo una prigionia di 46 mesi.
  • Nel 1951 si presenta volontario alla C.R.I. che sta organizzando un efficiente e moderno servizio volontario che si occupi, tra l’altro, anche delle donazioni di sangue (l’odierna AVIS). Dodici anni sulle autoambulanze e trenta come donatore con al Suo attivo 106 prelievi (60 a Milano e 46 a Lecco). Sempre disponibile anche per donazioni a domicilio. Quando, per raggiunti limiti, gli verrà negata la possibilità di donare, non abbandonerà l’Istituto ma continuerà la sua opera come attivo collaboratore d’ufficio presso la sede di Lecco. Rifiuterà sempre cariche e onorificenze.
  • Socio fondatore della sezione di A.N.P.d’I. di Como è stato poi l’artefice della nascita della sezione di Lecco, dalla quale non si è più staccato e all’interno della quale ha rivestito, a più riprese, la carica di Presidente e di vice Presidente.
  • Negli anni è stato investito anche della carica di Consigliere della 2° Zona (Lombardia)
    partecipando a tutte le Assemblee Nazionali. Più volte ha rivestito l’incarico di Direttore di Esercitazione A.N.P.d’I. per lanci sotto controllo militare.