Allo stadio l’ultimo saluto alla giovane Chiara: “Proteggici sempre da lassù”

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Tantissimi giovani e cittadini riuniti allo stadio comunale per l’addio a Chiara Papini, morta investita da un’auto

I ricordi degli amici di sempre e della famiglia: “Siamo stati fortunati a conoscerti”

LECCO – “Chiara aveva la capacità di scegliere persone speciali, quindi tutti voi che l’avete conosciuta, siete persone speciali. Mi rivolgo soprattutto ai ragazzi, ai giovani, che sono il nostro futuro. Fate della vostra vita qualcosa di speciale, fate le cose con il cuore. Vi torna tutto indietro. Da parte mia, un ringraziamento: grazie a voi ho scoperto quant’è stata grande Chiara e mi sento davvero la donna più felice del mondo, perché mi è stata donata”.

Sono state le parole di Maria, mamma di Chiara Papini, la diciannovenne travolta e uccisa da un’auto mentre attraversava la strada lo scorso mercoledì sera, a chiudere l’intensa cerimonia funebre che si è svolta oggi pomeriggio, lunedì, allo Stadio Rigamonti Ceppi di Lecco.

In tantissimi hanno voluto essere presenti per tributare l’ultimo saluto alla 19enne. La tribuna e le curve dello stadio si sono riempite già a partire dalle 13.45, orario di apertura dei cancelli. I presenti, aiutati dai volontari della Parrocchia di Castello che hanno organizzato la cerimonia, hanno silenziosamente preso posto rispettando le distanze di sicurezza e indossando la mascherina, secondo le disposizioni anti Covid in vigore.

Presenti tantissimi giovani, amici e conoscenti di Chiara. A bordo campo, sulle panchine, c’erano il sindaco di Lecco Virginio Brivio, Angelo Battazza in rappresentanza della Calcio Lecco, il Direttore Generale dell’Asst di Lecco (dove lavora la mamma di Chiara) Paolo Favini e quello Amministrativo Maria Grazia Colombo. 

L’altare è stato allestito in mezzo al campo, vicino hanno preso posto i familiari stretti di Chiara. Mamma Maria, papà Gianfranco e il fratello Fabio hanno atteso l’ingresso della bara in piedi, vicino ad una bella fotografia della giovane. Nell’aria le note di ‘Knocking on heavens door’.

L’omelia: “Grazie per tutto quello che hai fatto per la nostra comunità”

“Viviamo un momento carico di tante domande, di tristezza e sconcerto per quanto accaduto – ha detto Don Paolo Maria Ventura, responsabile dell’oratorio e della pastorale giovanile di Castello, durante l’omelia – questi sentimenti ci accomunano e ci suggeriscono il silenzio e la vicinanza ai familiari. Il brano del Vangelo secondo Marco che abbiamo ascoltato era molto sentito da Chiara, si sentiva interpellata da questo passo. E’ il racconto di un incontro tra Gesù e un giovane che lo interroga sul senso della vita e molte altre cose. Gesù guarda quel giovane che gli fa domande e con lo sguardo già lo ama. Ecco, dobbiamo immaginarci lo sguardo di Gesù che accoglie con grande tenerezza la vita di Chiara che le è stata ingiustamente e ingiustificabilmente tolta così presto. E’ uno sguardo che ci consola”. Il pensiero del sacerdote è andato anche alla famiglia di Samuele, il giovane che quel mercoledì sera guidava l’auto che ha travolto Chiara: “Lo sguardo d’amore di Gesù in questo momento è rivolto anche a chi è stato causa di questa tragedia e ai suoi familiari, duramente provati”.

I sacerdoti che hanno concelebrato i funerali di Chiara. Da sinistra Don Paolo Maria Ventura, Don Mario Proserpio, Don Mario Fumagalli, Don Egidio Casalone e il prevosto di Lecco Mons. Davide Milani

Il don ha quindi ricordato la giovanissima: “Sono arrivato a Castello nel 2009, ricordo, Chiara a quei tempi aveva 9 anni, ne avrebbe compiuti 10 il 22 ottobre. Da subito ero rimasto colpito dai suoi tratti gentili, dal suo entusiasmo contagioso, dalla sua amabilità. Tratti che, crescendo, ha sviluppato sempre più, trasmettendo a tutti la sua gioia di vivere ma anche l’intelligenza del confronto con gli altri. Oggi, salutandola per l’ultima volta, a noi tocca il ‘sì’ alla vita. Ciao Chiara, e grazie per tutto quello che hai fatto per la nostra comunità, in particolare per la nostra parrocchia di Castello. Che tu ora possa essere in pace e felice”.

I ricordi degli amici

E’ poi toccato agli amici di sempre ricordare la ragazza leggendo una lettera scritta per l’occasione: “Non avremmo mai pensato di doverti scrivere una lettera di addio, ma in un giorno così triste ti vogliamo ricordare per quella che sei sempre stata per noi: una ragazza che amava viaggiare, sorrideva sempre, contagiava tutti con la sua risata ed era disponibile. Avevi gli occhi azzurri come il limpido mare della tua Grecia dove il vento scompigliava i tuoi biondi e ricci capelli e timonavi la vela verso il viaggio che è la vita. In questi giorni siamo sommersi dai ricordi dei momenti vissuti insieme. Uno dei ricordi più belli che abbiamo con te sono le tendate a Maggio, davanti al fuoco mangiando marshmallow e facendo foto ‘instagrammabili’, i nostri amati video sott’acqua che ci obbligavi a fare cercando di non bagnare il cellulare. Sono solo alcuni dei ricordi che rimarranno indelebili in ciascuno di noi. Proteggici da lassù, dandoci la forza di affrontare la vita. Noi con te, in un viaggio senza fine. Con affetto i tuoi amici per sempre”.

“La nostra Serendipity”

E ancora, parole piene di affetto sono state dedicate a Chiara dalle amiche che avrebbe dovuto incontrare e rivedere la sera dell’incidente, dopo due mesi di lockdown: “In questo momento vogliamo immaginarti seduta su una di quelle nuvole, ci guardi uno ad uno con il tuo sorriso stampato sulla faccia che avevi ogni giorno e che da oggi in poi illuminerà i nostri volti. Non dimenticarti di noi, per favore. Vogliamo ricordare i tuoi capelli ricci, spettinati e incasinati, un po’ come te che eri un terremoto che ogni giorno riuscivi a donare gioia. Vogliamo ricordare i tuoi sogni: volevi girare il mondo senza pensieri, da un paese all’altro scoprendo ogni minimo particolare, portandoti nel cuore ogni paesaggio, persona o cosa. Avevi questo dono tu, portavi tutti nel tuo cuore, e sapevi ricordarti di tutti senza fare differenze. Qualunque percorso avresti scelto nella tua vita siamo certi che ti saresti fatta sempre amare con la A maiuscola”. Serendipity è la parola associata a Chiara dalle amiche: “Vuol dire la fortuna di fare felici scoperte per puro caso o il trovare una cosa non cercata e imprevista mentre se ne stava cercando un’altra. Ad esempio quella sera, ritrovandoti, chi avrebbe mai pensato che una vita, la tua, sarebbe stata strappata via così? Questo fa paura, ci fa capire quanto siamo piccoli nonostante tante volte ci sentiamo grandi. Tu sei la nostra Serendipity, il nostro colpo di fortuna. Anche se per un tempo limitato, abbiamo avuto la fortuna di averti nelle nostre vite. Ti vogliamo bene”.

La preghiera del donatore e il ricordo del mondo del nuoto

“Siamo grati che la famiglia di Chiara abbia accolto il messaggio del dono in questo momento così doloroso, dimostrando forza e coraggio” è intervenuto un rappresentante dell’Aido di Lecco, prima di leggere la preghiera del donatore. Chiara è stata poi ricordata da Carla Silva, responsabile del settore nuoto della Canottieri Lecco (la giovane era stata una nuotatrice, il papà Gianfranco è allenatore Master nella società lecchese): “Siamo devastati dalla tua scomparsa Chiaretta. Abbiamo condiviso 8 dei tuoi 19 anni. Ti abbiamo conosciuta bimba impaurita e ti abbiamo vista sgomitare per diventare una donna, silenziosa ma determinata. Quanto successo ci lascia sconvolti, la morte di una giovane interroga e tocca tutta la comunità. Ci sentiamo tristi, impotenti. Pensiamo alla tua famiglia: la perdita di un figlio è l’inversione dell’ordine naturale delle cose, il dolore più grande e straziante che si possa provare. Mancherai, punto e basta. Ti cercheremo tra le stelle, buon viaggio nostra piccola amica nuotatrice, ti vogliamo bene”.

Il pensiero della famiglia e gli applausi

“Ciao Chiara, il tuo nome è luce, solare, raggiante, sorriso contagioso, entusiasmo coinvolgente, altruista, generosa, amante della vita. Tu eri così e così ci piace ricordarti. Sempre disposta ad ascoltare, ad aiutare chi ti stava accanto anche se non lo conoscevi, pronta ad offrire una spalla su cui piangere. Sapevi unire per gioire. Eri “felice e serena”, l’avevi scritto poco prima alla mamma. Improvvisamente, tragicamente, strappata alla tua giovane vita. Anche in questa occasione ci hai mostrato la tua generosità, il tuo amore. Hai donato altra vita, hai moltiplicato la vita. Bambini e giovani avranno una nuova possibilità portandosi dentro un po’ di te, Chiara. Sarai sempre nei nostri cuori, da lassù in cielo farai sicuramente sentire il tuo amore a ciascuno di noi. Mamma, Papà e Fabio“.

Diversi applausi hanno accompagnato la fine del funerale e la bara di Chiara all’uscita dal campo, sulle note di Albachiara di Vasco Rossi. Appeso alla curva nord sventola lo striscione: “I lineamenti del tuo volto tra le nuvole al tramonto“.

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