Lecco piange Luis Sepúlveda, vittima del Coronavirus. Era cittadino onorario

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Luis Sepúlveda riceve la cittadinanza onoraria di Lecco dal sindaco Brivio

Morto lo scrittore cileno Luis Sepúlveda, colpito da Coronavirus, aveva 70 anni

Nel 2015 aveva ricevuto la cittadinanza onoraria a Lecco e il Premio Manzoni alla Carriera

LECCO – E’ un gravissimo lutto per il mondo della letteratura mondiale: lo scrittore cileno Luis Sepúlveda è morto dopo aver lottato per lunghe settimane contro il Coronavirus. Aveva 70 anni.

Da fine febbraio era ricoverato all’ospedale di Ovieto a seguito dell’infezione che lo aveva colpito. Padre della “Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare” il più famoso dei suoi romanzi, era uno degli scrittori più noti e apprezzati nel mondo.

Un lutto che colpisce anche Lecco, città che nel 2015 gli aveva conferito la cittadinanza onoraria. La cerimonia si era svolta a fine ottobre al Teatro della Società, in occasione del Premio Manzoni alla Carriera, promosso dall’Associazione 50 e Più di Confcommercio, che in quell’edizione (l’11esima) era stato assegnato a Sepulveda.

La consegna nel 2015 del Premio Manzoni alla Carriera a Luis Sepúlveda

Un riconoscimento a lui destinato “per aver coniugato letteratura e impegno civile vivendo e raccontando formidabili passioni e storie, nella certezza che sarà sempre l’immaginazione a cambiare il mondo” si legge nelle motivazioni del Premio Manzoni.

“Per l’impegno morale, civile e culturale e per una vita artistica ispirata ai valori della solidarietà, della democrazia e della libertà” sono invece i principi della cittadinanza onoraria conferitagli dal Comune di Lecco.

La serata al Teatro della Società con Luis Sepúlveda

Il legame con Alessandro Manzoni, aveva raccontato lo scrittore durante la serata a Lecco, risaliva ai tempi del liceo: “Il professore di letteratura ci portò ‘I promessi sposi’ alla prima lezione del corso di Storia della Modernità Letteraria, dicendoci che l’opera segnava l’inizio di una nuova era nella letteratura. Quando mi hanno notificato il premio grandissima è stata l’emozione e il pensiero è andato subito al mio professore – ha raccontato Sepulveda – Il merito del Manzoni è straordinario, la nostra letteratura è oggi libera grazie al netto taglio che lui ha dato con le tradizioni. Sono onoratissimo di ricevere questo premio”.

Il cordoglio del Comune

“L’amministrazione comunale di Lecco – commenta il Sindaco di Lecco Virginio Brivio – esprime profondo cordoglio per la scomparsa di Luis Sepúlveda, amato cittadino onorario della nostra città, cantore di quella Patagonia tanto cara all’alpinismo lecchese, ma soprattutto uomo ispirato da un ideale di letteratura, intesa quale missione in difesa dei deboli e dei dimenticati, caratteristiche che lo hanno reso l’autore eccezionale del quale oggi piangiamo la scomparsa”.

“Al cordoglio dell’amministrazione – sottolinea il Presidente del Consiglio Giorgio Gualzetti – si unisce quello dell’intero Consiglio comunale, che non più tardi di alcuni anni fa conferì allo scrittore la cittadinanza onoraria di Lecco”.

Alla moglie di Luis Sepúlveda e tutta la sua famiglia vanno le condoglianze del Comune di Lecco.

Eugenio Milani (Confcommercio): “Un mito per la mia generazione, una perdita davvero triste “

“Penso che le parole contenute nella motivazione siano sufficienti a descrivere la grandiosità di Luis Sepulveda – ha commentato Eugenio Milani, presidente di 50&Più di Confcommercio Lecco – per me e per quelli della mia generazione è stato un mito. Ricordo con piacere e affetto quella bella serata al Teatro Sociale di Lecco, c’era tantissima gente, lui disponibile fino all’ultimo, pacato, meticoloso, aveva firmato gli autografi dentro un guardaroba a causa della fila. Ma non mancò una firma. E’ una perdita davvero triste”.

L’assessore Piazza: “Ci ha insegnato il tempo della lentezza”

“Ho avuto la fortuna di poterlo incontrare e conoscere – ci dice Simona Piazza, assessore comunale alla Cultura  – era una persona straordinaria, non solo per le scelte di vita intraprese durante il suo percorso ma soprattutto per l’umanità e la disponibilità che metteva in ogni suo gesto. Una persona formata e capace di guadare l’altro con attenzione e con accoglienza. Mi ha insegnato tanto”.

“Ho tra le mani un suo libro, quello che più mi è entrato nel cuore: ‘Storia di una lumaca che scoprì l’importanza della lentezza’. E’ un racconto che riflette il periodo che stiamo vivendo, nel quale riscopriamo la bellezza di questo andamento lento, attento a sé e agli altri, qualcosa che possiamo percepire solo se diamo a noi stessi occasioni di spazio e tempo. E’ strano, nel giorno della sua scomparsa, avere tra le mani questo insegnamento che lui ci aveva dato tanto tempo fa”.