Caso PS, l’ospedale risponde: “Il ricovero era già stato proposto e rifiutato”

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La direzione dell’Ospedale di Lecco replica alla lettera di un genitore infuriato

La figlia, dopo ore di attesa al PS, era stata trasferita a Sondrio

LECCO – Riceviamo e pubblichiamo la lettera di risposta che l’ASST di Lecco ci ha inviato in merito al caso delle proteste del padre di una ragazzina  affetta da mononucleosi (leggi qui), che dopo una lunga attesa trasferita da Lecco all’ospedale di Sondrio per mancanza di posti.

“In seguito alla segnalazione apparsa in data 6 marzo 2019 su Lecconotizie e sottoscritta dal Sig. A.I., che lamentava una gestione non appropriata della presa in carico della figlia presso il Pronto Soccorso dell’ospedale Manzoni di Lecco, con successivo trasferimento all’ospedale di Sondrio, la direzione medica di Asst Lecco ha avviato una verifica interna su quanto accaduto rilevando quanto segue:

La paziente ha avuto un accesso nel nostro Pronto Soccorso il giorno 02/03/2019, con ingresso alle ore 12:17, priorità in ingresso “poco critico – verde”. La ragazza è stata dimessa alle ore 16:06 con priorità in uscita “non critico – bianco” con diagnosi appropriata.

La paziente è tornata il giorno successivo 03/03/2019 al nostro Pronto Soccorso per sintomi compatibili con la patologia in atto. La priorità in ingresso era “non critico”. Durante la permanenza in Pronto Soccorso la paziente è stata sottoposta ad opportuni accertamenti e terapia. Dalle valutazioni è emersa l’opportunità di un ricovero presso la nostra struttura. Tuttavia la mamma, edotta in merito a tale indicazione del personale medico, ha rifiutato il ricovero chiedendo che la ragazza proseguisse le cure al domicilio. La paziente è stata quindi dimessa, come richiesto dalla madre, in buone condizioni generali con indicazioni terapeutiche e di successivi controlli. In particolare è stata data indicazione ad appuntamento telefonico per aggiornamento clinico al giorno 05/03 ed è stato fornito il contatto telefonico diretto del medico.

Nella mattinata del 05/03 è stato effettuato il previsto contatto telefonico nel quale, valutata l’evoluzione, è stata data indicazione ad anticipare il controllo previsto dal medico curante.

Un ulteriore accesso nel nostro Pronto Soccorso è stato effettuato il giorno 05/03/2019, con ingresso alle ore 14:16, e richiesta di ricovero da parte del curante. La priorità in ingresso era “poco critico – verde”. Alla ragazza e alla madre, già conosciute dagli operatori presenti in turno per i precedenti accessi, è stata comunicata la difficoltà di effettuare il ricovero presso la struttura per mancanza di posti letto in reparto. Si precisa che in quella giornata non vi era disponibilità di posto letto neppure presso l’area pediatrica meratese e nell’area medica dell’ospedale.

E’ importante sottolineare che la giornata in questione si colloca al termine del picco influenzale stagionale che determina un iperafflusso di pazienti negli ospedali con conseguente sovraffollamento dei Pronto Soccorso e una maggiore saturazione dei posti letto destinati ai ricoveri. Dopo ricerca di posto letto presso altra struttura la paziente è stata quindi trasferita presso l’ospedale con posto letto disponibile più vicino, la Pediatria di Sondrio. La ricerca del posto letto in altre strutture non è stata agevole ed ha comportato tempi non brevi, prolungando la permanenza nell’ambulatorio deputato. La ragazza ha lasciato l’ospedale alle 23.44.

Siamo consapevoli del disagio subito dalla paziente e dalla famiglia dovuto al trasferimento. I trasferimenti presso altra struttura, che sono onerosi anche per l’Azienda, sono effettuati solo nei casi in cui comportino un vantaggio per il paziente, quando nell’ospedale non si dispone dei posti letto necessari a far fronte in modo appropriato al bisogno.

Dalla ricostruzione dell’evento e dall’analisi della documentazione emerge una gestione clinica adeguata e una presa in carico complessiva della paziente non limitata ai singoli accessi. Dato che la ragazza è stata accompagnata dalla madre, forse il padre non ha avuto modo di apprezzare il livello di assistenza e condividere il percorso con gli operatori”.

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