Condannata la “killer” dei gatti, libertà vigilata al Cps e risarcimento all’Enpa

Tempo di lettura: < 1 minuto

Sei mesi di pena e libertà vigilata al CPS per aver ucciso due gatti. Riconosciuto un parziale vizio di mente

Assolta per i presunti maltrattamenti, 500 euro di risarcimento all’Enpa

LECCO – Si è concluso martedì mattina al Tribunale di Lecco il processo con rito abbreviato nei confronti della 41enne (T.A.) accusata dell’uccisione e del maltrattamento di alcuni gattini che vivevano presso la sua abitazione.

Il caso si era aperto nell’agosto del 2018 con l’intervento dell’Enpa, l’ente di protezione degli animali, che aveva denunciato la donna per la morte e le presunte vessazioni subite dai felini che la 41enne aveva avuto in affidamento “da persone assolutamente ignare e in buona fede, persino da un veterinario” aveva scritto l’associazione in una nota.

La sentenza è arrivata in mattinata: la 41enne, assistita nel procedimento giudiziario dall’avvocato Nadia Invernizzi, è stata condannata a sei mesi di pena per l’uccisione di due gattini, con il riconoscimento di un parziale vizio di mente, e a pagare un simbolico risarcimento di 500 euro all’Enpa, oltre che alla confisca definitiva di quattro gatti che le erano stati precedentemente sequestrati.

E’ stata però assolta dall’accusa di maltrattamenti, in quanto “il fatto non sussiste”. Il giudice Martina Beggio ha disposto nei suoi confronti la libertà vigilata per due anni al CPS di Lecco dove sarà monitorato il suo percorso psichiatrico.